- Data di pubblicazione
- 09/02/2022
- Ultima modifica
- 10/02/2022
Lo scompiglio dell’amore libero. Il nuovo spettacolo di Oscar De Summa con Marina Occhionero
Il 12 febbraio a Castel Maggiore
Arianna è una donna giovane e bella che vive in un piccolo paese del sud dove non passa inosservata, non solo per la sua bellezza, ma perché s’innamora di una persona del suo stesso sesso. La storia è quella di Arianna porta scompiglio, nuovo spettacolo di Oscar De Summa, con Marina Occhionero, premio Ubu 2019 come migliore attrice under 35, nei panni della protagonista. Lo si vedrà in anteprima regionale al Teatro Biagi d’Antona di Castel Maggiore per la stagione di Agorà il 12 febbraio alle 21.
Dopo le tante prove da attore, regista e autore, De Summa – vincitore di Hystrio Anct 2016, Hystrio/Mariangela Melato 2017 e, con la Trilogia della provincia, del premio Rete Critica 2016 – prosegue la sua avventura drammaturgica alla scoperta di figure e archetipi della provincia italiana scrivendo e dirigendo un testo per un’attrice, Occhionero appunto, con la quale ha già all’attivo altre collaborazioni di successo, come Riccardo III e le Regine e La Cerimonia. E stavolta la storia è tutta al femminile con una protagonista, Arianna, costretta a subire la propria bellezza, in un piccolo paese del sud dove non può e non vuole passare inosservata finché, improvvisamente, decide di tentare una nuova strada, la propria, quella che la rende unica e libera nella sua identità. Ma “tutto si complica – si legge nelle note – quando Arianna scopre di provare, all’inizio ricambiata, sentimenti profondi non per un uomo, ma per un’altra ragazza. Da una parte Arianna con la sua bellezza e la sua sfrontatezza, dall’altra il paese, conservatore e conservativo delle proprie regole”.
“Come sempre – spiega il regista – nei miei racconti la veste è ironica e leggera. Il mezzo più efficace per scendere senza sensi di colpa là in profondità, dove si annida la nostra identità prima, fatta appunto di eredità storico/culturali e dell’unicità dell’essere noi e noi solamente. In scena un’attrice, Marina Occhionero, che scandisce il tempo di questo racconto in un rapporto semplice e diretto col pubblico, fatto di poche cose se non quelle essenziali perché la relazione sia chiara e precisa. Lentamente ma con precisione ci racconta dello scontro, in un paese del sud, tra due donne che appartengono a due modi di vivere e vedere il mondo diversi ma che sono, si sente, legate in qualche modo. In un momento in cui i pregiudizi non erano, ancora, più forti dell’esperienza stessa queste due donne si sono incontrate e si sono legate. Quello che raccontiamo è questo incontro e il suo sviluppo che diventa scontro per ritornare ad essere di nuovo incontro. I sentimenti sono più forti dei ragionamenti”. Mentre la protagonista accetta la sfida, infatti, desiderando apertamente l’Altra, l’Altra, la sua antagonista, non riesce a prendersi in carico il proprio desiderio e farà diventare Arianna la sua peggior nemica, simbolo di una deviazione. Ma all’ennesimo attacco, Arianna decide di vendicarsi ferendo a morte la sua nemica, mostrandole cioè qualcosa di doloroso che in paese già tutti sanno.