L’Ottocento delle attrici. Un libro e tre interpreti in scena a Bologna

Il 29 aprile all’Oratorio di San Filippo Neri

29 aprile 2025

Se pensiamo ai grandi movimenti per i diritti delle donne, immaginiamo cortei, manifesti, battaglie parlamentari. Ma prima ancora c’è stato un luogo in cui le donne hanno saputo conquistarsi un posto da protagoniste: il teatro. È la storia che racconta Laura Mariani, docente in Storia dell’attore all’Università di Bologna, nel suo nuovo libro, L’Ottocento delle attrici. Da Carlotta Marchionni a Eleonora Duse (Viella). Un saggio, ma anche un appassionato affresco umano che ci porta nel cuore di un secolo lungo e tumultuoso, nel quale alcune donne hanno scelto il palcoscenico come spazio di affermazione personale e professionale. Attrici che non solo recitavano, ma dirigevano compagnie, influenzavano il gusto del pubblico, modellavano la cultura di un’Italia ancora tutta da inventare.

Se ne parla questa sera, 29 aprile, alle ore 20.30, all’Oratorio di San Filippo Neri di Bologna, nell’ambito della rassegna Con le donne inserita nel programma del LabOratorio, curato da Mismaonda con la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Accanto a Laura Mariani tre voci straordinarie del teatro di oggi: Francesca Mazza, Ermanna Montanari ed Ermelinda Nasuto, che con le loro diverse esperienze arricchiranno il dialogo tra passato e presente. A introdurre e coordinare Elena Di Gioia. 

Quattro sono i volti scelti da Mariani per questa avventura: Carlotta Marchionni, Adelaide Ristori, Giacinta Pezzana ed Eleonora Duse. Quattro storie di talento, audacia, trasformazione. Marchionni, capace di definire un modello moderno di attrice, attenta all’arte quanto all’immagine pubblica; Ristori, autentica “ambasciatrice” del teatro italiano sui palcoscenici d’Europa e delle Americhe; Pezzana, voce coraggiosa dell’emancipazionismo ottocentesco; infine Duse, che più di tutte saprà portare la recitazione verso il Novecento, rompendo le barriere tra arte e vita. Il libro intreccia infatti biografie personali e trasformazioni sociali, rendendo visibile il cortocircuito tra il palcoscenico e la storia, tra il costume teatrale e quello sociale grazie a uno sguardo da studiosa rigorosa ma mai distaccata, che nel 2024 è valso a Mariani il prestigioso Premio Ivo Chiesa – Museo Biblioteca dell’Attore. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.