Il mio regno per un pappagallo! L’esilarante Riccardo III di Abbiati

Il 13 dicembre a Sasso Marconi

11 dicembre 2018

L’originale recitava “Il mio regno per un cavallo”. Il Riccardo III rivisitato da Roberto Abbiati nel suo Riccardo l’infermo, prodotto dal Teatro de gli Incamminati con il contributo di Armunia, scende invece tra il pubblico al grido de “Il mio regno per un pappagallo”. Il pappagallo in questione non è un animale ma quello di un ospedale dove un clown ricoverato, in attesa di un intervento al ginocchio infermo, cerca in tutti i modi di conquistare la corona e il ruolo del re.  Tra giocoleria e intelligenza comica prende forma uno spettacolo ormai cult, folle e geniale, rocambolesco e ricco di invenzioni esilaranti, come tutti i lavori di Abbiati, da “Pasticceri” a “Una tazza di mare in tempesta” a “La radio e il filo spinato”. Con scorribande tutte verbali che da Londra lo catapultano alla Brianza e dall’inglese al dialetto lombardo, lo straordinario attore musicista e illustratore milanese, che in molti avranno riconosciuto anche nel film “La giusta distanza” di Carlo Mazzacurati, mescola frammenti del Bardo alle peripezie di un attore comico in una corsia d’ospedale, per raccontare le sue paure vere, la malattia, la morte, gli incontri importanti della sua vita, i suoi pensieri, le sue prospettive.

Ispirato liberamente alla storia del sanguinario, sciancato Conte di Gloucester di William Shakespeare, Riccardo l’infermo conduce lo spettatore nella vita intima di una figura, quella del clown, per definizione buffa e allo stesso tempo profondamente malinconica, per scoprire che anche i clown sognano, e anche loro hanno incubi. Calando il racconto proprio dentro la cornice di un sogno, la drammaturgia, firmata da Francesco Niccolini e dello stesso Abbiati, accompagna il pubblico in un mondo insensato e delirante, dove tutto è possibile e tutto è concesso. “È impossibile costruire un discorso sensato intorno a questo Riccardo ‘piscinin, brut e catiff’ – spiega infatti Abbiati – affascina perché contiene ogni mio sogno e incubo, abisso e paradiso terrestre, circondato da bellezza e stupidità, maledizioni e malattie. È disastroso e sozzo di sangue, eppure gioca come un bambino. O forse i bambini giocano come lui”.  Lo si vedrà giovedì 13 dicembre alle 21.15 nel cartellone di Ridere è una cosa seria del Teatro Guglielmo Marconi di Sasso Marconi curata da Ca’ Rossa e promossa dal Comune di Sasso Marconi col contributo della Regione Emilia-Romagna, una stagione che, come ha sottolineato il direttore artistico Adriano Dallea, “propone un cartellone che porterà gli spettatori a scoprire, nelle sue pieghe più intime e nelle sue tante sfaccettature, il ruolo sociale, culturale, politicamente antagonista dei buffoni, dei pagliacci, dei clown”.