Montagna mia. L’Appennino emiliano-romagnolo in festa da fine maggio a settembre
Una cordata regionale riunisce 33 festival estivi
Sembra una mappa per appassionati di trekking ed esperti escursionisti, per innamorati della montagna a caccia di sentieri e panorami, e invece segna le tappe di una iniziativa unica nel suo genere che tra fine maggio e settembre porterà tra valli e dorsali dell’Appennino emiliano-romagnolo centinaia di appuntamenti artistici, tra concerti, spettacoli, camminate, letture, proiezioni. Non un solo festival, ma ben trentatré, riuniti in una cordata da Montagna Mia, un progetto dell’Assessorato alla Cultura e al Paesaggio della Regione Emilia Romagna e realizzata da ATER Fondazione e dallo studio di progettazione culturale Bunker di Modena. L’iniziativa attraversa svariate località lungo le otto province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ravenna, Rimini e Forlì, con i programmi dei singoli festival e rassegne segnati appunto su una mappa speciale, per scoprire o riscoprire un patrimonio straordinario.
Secondo il report “Una Montagna da Vivere “pubblicato dalla Regione a giugno 2022, infatti, in tutto il territorio montano regionale è diffuso un patrimonio di alto valore storico e culturale, fatto di città d’arte, testimonianze legate a epoche distanti, dall’età del bronzo alla battaglia partigiane, ma anche di rocche, castelli, luoghi religiosi, piccoli borghi, edifici in sasso, antichi centri medievali, termali e archeologici. Nei 121 comuni montani dell’Emilia-Romagna sono censiti ben 270 luoghi di cultura, tra musei, biblioteche, teatri e cinema. In questo ecosistema sono nati e sono cresciuti, alcuni per decenni, progetti culturali importanti, rassegne internazionali che attirano migliaia di spettatori e spettatrici.
Molti tra questi, 33 appunto, hanno risposto alla chiamata di Montagna Mia e faranno parte di questo ambizioso progetto che conduce i pubblici da una tappa all’altra, per vivere un’estate all’insegna della cultura e della bellezza paesaggistica. Scorrendo la mappa si trovano, tra i tanti, l’Appennino festival, che valorizza la musica popolare delle cosiddette Quattro Province, tra Parma e Piacenza, il Bobbio Film Festival che coniuga la direzione di Marco Bellocchio con lo scenario di uno dei borghi più belli d’Italia, e il Festival di Teatro Antico di Veleia, che anima l’omonima area archeologica, sulle colline piacentine. Ci sono poi festival itineranti come il Fol in Fest, il Val Tidone festival, a occidente, o l’Escursione teatrale di teatro Zigoia sull’Appennino romagnolo e rassegne che battono i sentieri, come per i concerti di Crinali nel bolognese, o i Notturni nel bosco sulle alture di Sogliano, in Romagna, o gli appuntamenti del Trasparenze Festival, nei dintorni del borgo di Gombola, nel modenese; ci sono rassegne che valorizzano i tesori paesaggistici, come le oasi naturali tra Piacenza e Parma del festival Parchi in Musica, o i concerti negli scorci di Grizzana Morandi del festival Spaesaggi, che chiude il suo cartellone nella Rocchetta Mattei. Nella cordata ci sono anche Macinare cultura, il festival che associa un programma di spettacoli alla riscoperta dei mulini storici delle sette province montane, il Summer Opera Valley che porta la lirica nell’Appennino emiliano, e il festival Entroterre, con un programma di grandi concerti che attraversa tutte le province. Non mancano i big: gli appuntamenti storici che attirano pubblico da tutto il mondo, come il Porretta Soul, che trasforma l’Appennino bolognese nella capitale della musica dell’anima, o gli Artisti in Piazza del Pennabilli festival, che in quattro giorni anima un teatro internazionale a cielo aperto nel cuore dell’Appennino riminese.
Storie e patrimoni, insomma, si intrecciano in un programma che coinvolge i pubblici di ogni tipo ed età, andando incontro a passioni, gusti e curiosità diversi tra loro. C’è però anche la bella novità di un festival alla sua prima edizione, che nasce proprio dall’incontro tra questa iniziativa di valorizzazione dell’Appennino e il lavoro quotidiano di ATER Fondazione. Si chiama Fuoripista, è realizzato appunto da ATER e da Teatro Necessario, centro nazionale di produzione di circo contemporaneo di Parma, e da fine maggio a metà agosto compie un viaggio in sette luoghi dell’Appennino emiliano romagnolo, attraverso sette province, insediando in ciascuna un piccolo villaggio temporaneo a tema circense che accoglie persone di ogni età, e a loro rivolge una tre giorni di spettacoli di circo contemporaneo tra clown, acrobatica, animazioni e concerti. Si comincia il 31 maggio a Marzabotto e si conclude l’11 agosto a Berceto e tra gli ospiti ci sono Ginevra Di Marco e Franco Arminio, Filippo Graziani, Javier Girotto e Aires Tango, Sarah Jane Morris e i Solis String Quartet, Cristina Donà e Saverio Lanza e molti altri.
Allegati
- Data di pubblicazione
- 15/05/2024
- Ultima modifica
- 21/05/2024