Nel Circo di Kakfa con Roberto Abbiati ad Agorà

II 30 ottobre ad Argelato

29 ottobre 2021

Sabato 30 ottobre alle 21 il sipario del Teatro Comunale di Argelato si riapre con due grandi maestri della scena italiana che da sempre portano avanti una ricerca teatrale appartata e autentica. Nell’ambito della sesta edizione di Agorà va in scena infatti Circo Kafka, spettacolo con la regia di Claudio Morganti interpretato da uno straordinario Roberto Abbiati, accompagnato dal musicista Johannes Schlosser in “una finissima partitura di piccole farse ed episodi fatta solo di gesti, suoni, rumori e oggetti attraverso una mimica semplice e poetica”. Attore raffinato e tagliente, Abbiati racconta il folle circo della giustizia che può colpire un lavoratore disgraziato o un povero ladro di polli, in uno spettacolo di poche parole ma di un’ironia che scortica e commuove, ispirato al celeberrimo Processo kafkiano che racconta la storia di Joseph K., un uomo perseguito dall’autorità senza che venga mai a sapere la natura del suo crimine e circondato altri personaggi che accettano passivamente l’ineluttabilità di una giustizia ingiusta.

“Lo spazio scenico – raccontano le note di regia – è un surrogato di circo. È il dramma di K, o forse la commedia di K, che si sveglia e trova poliziotti vestiti di tutto punto nella sua camera. Alle persone che ogni giorno si alzano per andare a lavorare, cose del genere possono anche succedere e possono succedere anche ai ladri di polli, ma ai delinquenti blasonati no, lì è più difficile perché loro comandano. Dunque, una mattina K si sveglia e trova due poliziotti vicino al suo letto. ‘Beh, spiegatemi il motivo della vostra invasione in camera mia!’ ‘Niente. Proprio niente, non possiamo dirle niente”.

Questa la situazione che lo scrittore boemo immaginò tra il 1914 e 1915. È passato un secolo da allora, ma di differenze ce ne sono poche e così quel che a prima vista appare un folle meccanismo, talmente assurdo da risultare comico, non fa per niente ridere se non di un riso assai amaro. “Puoi bussare alla porta del tuo giudice insistentemente – dice Morganti – bussare all’aula di giustizia nascosta in una soffitta, ti può capitare che la giustizia ti riceva ma non ti informa di nulla. Nulla, e tu aspetti in silenzio. E tutto diventa un circo di marionette, di trapezisti e animali impagliati. E nel circo accoltellano K, che per l’occasione si è messo i guanti bianchi. Nel circo degli animali impagliati la giustizia si diverte”.