- Data di pubblicazione
- 23/11/2023
- Ultima modifica
- 23/11/2023
Nella corte di Amleto con il Teatro dei Venti. Intervista a Stefano Tè
Dal 23 al 26 novembre al Nuovo Teatro delle Passioni di Modena
Dopo il podcast Macbeth alla radio costruito con le voci degli attori e delle attrici degli istituti penitenziari di Modena e Castelfranco e lo spettacolo Giulio Cesare prodotto nella Casa Circondariale di Modena, il Teatro dei Venti è pronto a un nuovo debutto che chiude la sua trilogia shakespeariana. Stavolta i detenuti-attori della Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia e i performer del Teatro dei Venti guidati dalla regia di Stefano Tè portano in scena il più classico dei classici, l’Amleto del Bardo, in un allestimento coprodotto con ERT / Teatro Nazionale, con il sostegno del Ministero della Cultura e Regione Emilia-Romagna, e il contributo della Fondazione di Modena.
Dopo l’anteprima presentata nella scorsa stagione al Teatro Dadà, l’appuntamento con la prima assoluta dello spettacolo è dal 23 al 26 novembre al Nuovo Teatro delle Passioni di Modena, dove si dipaneranno le trame della celeberrima tragedia del principe danese, ambientata in una Elsinore buia e austera e in un palazzo nero, composto di scale e piani che si intersecano tra loro fino a confondersi. Nella corrotta corte dalla quale è Amleto è disgustato, i personaggi s’inseguono in un ritmo incalzante, sulla musica dal vivo di Alessandra Fogliani. Finché non irrompe il Teatro, il mezzo di cui si serve il Principe per dare la caccia alle coscienze e arrivare così alla verità, o a qualcosa che le somigli. La drammaturgia essenziale di Vittorio Continelli e Stefano Tè offre linee nette lungo cui muoversi. “L’obiettivo – spiegano – è quello della semplicità, motivata dalla volontà di arrivare al cuore di questioni che attanagliano non soltanto i personaggi ma, come di consueto con Shakespeare, l’intera umanità”.
I bozzetti della scenografia e dei costumi sono realizzati da F.M., un detenuto della Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia, grazie a un lavoro che è stato reso possibile da AHOS All Hands On Stage, un progetto cofinanziato dalla Comunità Europea che prevede la professionalizzazione dei detenuti in diversi ambiti lavorativi legati al teatro. Con l’avvio del progetto è stato peraltro firmato un Protocollo d’Intesa sull’attività di formazione e professionalizzazione e inserimento lavorativo della popolazione detenuta nell’ambito dei mestieri del Teatro, sottoscritto dalle Direzioni delle Carceri di Modena e Castelfranco Emilia, da Emilia Romagna Teatro Fondazione, da Fondazione Teatro Comunale di Modena, da ATER Fondazione e da Teatro dei Venti.
Segnaliamo che il 26 novembre alle 16 al Nuovo Teatro delle Passioni è in programma anche un incontro conclusivo di Abitare Utopie, un progetto di Teatro dei Venti con il sostegno della Fondazione di Modena, incentrato sulla rigenerazione culturale in connessione con il territorio.
Abbiamo incontrato il regista durante le prove, ecco cosa ci ha raccontato.