- Data di pubblicazione
- 26/06/2019
- Ultima modifica
- 15/10/2019
NID 2019. La migliore danza è a Reggio Emilia
Quinta edizione della prestigiosa piattaforma internazionale dal 10 al 13 ottobre
In autunno Reggio Emilia diventa capitale italiana della danza. Dal 10 al 13 ottobre, infatti, va in scena la prestigiosa NID – New Italian Dance Platform – all’interno del Festival Aperto e organizzata da Ater Circuito Regionale Multidisciplinare, Fondazione Nazionale della Danza e Fondazione I Teatri in collaborazione con Rete Anticorpi – che da nove anni mappa, seleziona e riunisce in una rassegna di respiro internazionale tutto il meglio della danza nazionale, per promuoverlo, costruire possibilità di sinergie e d’incontro con i produttori, e mettere a punto forme inedite di relazione tra produzione e programmazione. Una strategia studiata nel dettaglio e fondata sull’impegno di moltissimi attori, come ha spiegato Massimo Mezzetti, assessore alla cultura della Regione Emilia-Romagna, che ha ricordato come la Regione sia “esempio virtuoso di chi ha cercato – nelle istituzioni come nei circuiti e nei teatri di tradizione – e permesso al settore di esprimere, nel panorama italiano, realtà di assoluta eccellenza, capaci di coniugare una progettualità artistica di indiscutibile valore mettendo al primo posto la logica della creazione e non quella dell’impresa, sostenendo gli artisti e formando il pubblico con efficaci soluzioni organizzative”.
Alla sua quinta edizione, insomma, la NID, che non è solo vetrina ma vera e propria piattaforma di incontri, scambi, pitch, tavole rotonde e approfondimenti, è già diventata l’appuntamento imperdibile del settore, l’agorà più ambita e frequentata non solo da artisti e operatori italiani, ma anche da delegazioni straniere, come quelle che arriveranno in rappresentanza del Canada Council for the Arts e del Conseil des arts et des lettres du Québec, oltre ai venti giovanissimi critici di danza provenienti da tutta Europa che approderanno a Reggio Emilia grazie alla Springback Academy, progetto nato nel network internazionale Aerowaves. Questa edizione, tra l’altro, che vede tra i commissari Li Ming, Vicepresidente del Center for Shanghai International Arts Festival, costituisce anche uno dei primi scambi culturali inseriti in un recente accordo di collaborazione con il Festival di Shanghai.
Gli spettacoli in programma nelle quattro giornate di ottobre sono in tutto ventisette: moltissime ore di danza diffuse in otto spazi diversi. Quindici i titoli selezionati (tra le 202 candidature arrivate) dalla commissione artistica composta da una serie di direttori e curatori provenienti da grandi istituzioni internazionali. Nel cartellone spiccano grandi protagonisti della danza italiana molto noti al pubblico dell’Emilia Romagna come Simona Bertozzi con il suo Joie de vivre, Silvia Gribaudi con Graces e Chiara Bersani con Seeking Unicorns, ma anche il Balletto Civile di Michela Lucenti, che presenta Bad Lambs, con danzatori del gruppo stabile e altri diversamente abili alla ricerca di un punto di amalgama e di armonia che sia metafora di una vita che sappia diventare continua avventura, Michele di Stefano/MK con Bermudas, spettacolo già cult di un coreografo che attraverso la danza prova a costruire un mondo “ritmicamente condiviso”, e poi la Compagnia Abbondanza/Bertoni con La Morte e La Fanciulla, uno dei lavori di danza più applauditi nelle ultime stagioni, e ancora VN/Verklärte Nacht di Cristina Kristal Rizzo, un susseguirsi di duetti in cui a dominare nell’ascolto della musica di Arnold Schönberg è l’istinto del corpo, e Full Moon di Mauro Astolfi dello Spellbound Contemporary Ballet. Spazio anche alle più giovani e vibranti generazioni di coreografi che comprendono artisti come Marco D’Agostin, Nicola Galli, Luna Cenere, Andrea Costanzo Martini, Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi, Masako Matsushita, Pietro Marullo.
Gli Open Studios sono invece una novità del 2019 che consiste nella creazione di una finestra, l’11 e 12 ottobre mattina, per ospitare nello spazio della Fonderia otto lavori ancora in progress di artisti come Salvo Lombardo, Daniele Albanese, Giuseppe Vincent Giampino, Francesca Foscarini e Cosimo Lopalco, Daniele Ninarello, Carlo Massari, Stefano Mazzotta, Tommaso Monza e Claudia Rossi Valli e di nuovo Abbondanza/Bertoni. E non è ancora tutto perché accanto alle opere selezionate per la piattaforma e per gli studios, si vedranno anche spettacoli proposti come propria “carta di identità” dai quattro centri di prodizione della danza, punti di riferimento del settore. Da DANCEHAUSpiù arriva Ballade (il 10 ottobre al Teatro Valli), una riscrittura originale da Koltès della coreografa Susanna Beltrami che ha lavorato con il compositore e pianista Cesare Picco e il performer Delì, preceduta da un estratto di Gōlem di Erika Silgoner, artista associata del centro. Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto ha scelto invece di valorizzare tre pezzi di coreografi italiani e trentenni, perciò nel pomeriggio dell’11 ottobre al Teatro Cavallerizza arrivano O di Philippe Kratz, il quintetto Lost in, nato dall’incontro tra il pittore Jorge R. Pombo, e il danzatore Saul Daniele Ardillo, e lo spettacolo per ragazzi Piccola è la bellezza, anch’esso firmato da Ardillo, in collaborazione con Reggio Children. Sempre l’11, il Centro di produzione nazionale Virgilio Sieni presenta al Valli Metamorphosis, nuova produzione per sei danzatori, sulle coreografie di Sieni e con le musiche di Arvo Pärt, mentre il 12, sullo stesso palcoscenico, Scenario Pubblico CZD va in scena con A.semu tutti devoti tutti?, uno degli spettacoli maggiormente rappresentativi della Compagnia Zappalà Danza, appena riproposto in un nuovo allestimento.
E tra i tanti appuntamenti collaterali e le occasioni di incontro e scambio, è da segnalare almeno quello del 12 ottobre mattina in Fonderia con la Rete Anticorpi Emilia-Romagna che presenta un focus sulla danza urbana, una opportunità da non perdere per mettere a confronto una delle esperienze italiane più innovative e riuscite, con quel che succede all’estero.
NID Platform 2019 è sostenuta da Mibac – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Regione Emilia-Romagna, Comune di Reggio Emilia e un Raggruppamento Temporaneo di Operatori di tutta Italia.