- Data di pubblicazione
- 27/05/2021
- Ultima modifica
- 27/05/2021
Note oltre i confini. Sedici comuni per un festival senza barriere
Da giugno a settembre tra le province di Reggio Emilia e Modena
Sedici comuni per un solo festival che unisce generi, pubblici e territori diversi: è Note oltre i confini. Musica da camera con vista, rassegna organizzata tra le province di Reggio Emilia e Modena dall’Associazione Amici del Quartetto “Guido A. Borciani”, in collaborazione con Associazione Marco Budano, Associazione musicAdesso, Fondazione Gioventù Musicale d’Italia. Da giugno a settembre saranno circa sessanta gli appuntamenti in programma, concentrati in quattro weekend tematici che con concerti, lezioni, visite guidate e conferenze animeranno il territorio compreso tra i due capoluoghi di provincia, Reggio Emilia e Modena, e i centri di Carpi e Correggio.
A fare da fil rouge la qualità degli interpreti e l’idea che la musica sia una leva per abbattere confini e barriere. Il titolo, spiegano infatti i direttori artistici Alice Baccalini, Giovanni Bietti e Giorgio Casati, “si riferisce naturalmente ai confini geografici, ma allude anche ai confini più specificamente musicali: all’idea di superare le barriere che separano diversi generi e diverse epoche, di far dialogare tra loro musica d’intrattenimento e musica colta, musica antica e moderna, musica classica e contemporanea”. “Non meno importante – aggiungono – è l’intento di abbattere i confini tra tipi diversi di pubblico, di rendere la musica ‘colta’ accessibile a tutti”.
A inaugurare la rassegna, dal 17 al 20 giugno tra Carpi, Correggio, Modena e Reggio Emilia, è un finesettimana intitolato Otium et negotium tra città e campagna, interamente incentrato sul dialogo tra il nuovo e l’antico (con un omaggio a Mario Messinis), con l’intento di mostrare come la musica rinascimentale di Josquin Desprez dialoghi con quella recentissima di Ligeti o Haas, o come domande fondamentali poste da un artista barocco o romantico trovino risposta nelle opere di chi è vissuto cent’anni dopo. Il secondo weekend, in programma dal 9 all’11 luglio tra Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Novellara s’intitola Il grande fiume e le capitali della bassa e rende invece omaggio all’Età dei Lumi con un programma dedicato ai tre classici viennesi Haydn, Mozart, Beethoven, per domandarsi se e come abbiano dato vita agli ideali dell’epoca e quanto ancora la loro musica sia di stimolo all’intelligenza.
Dal 2 al 5 settembre si prosegue in Luoghi Ameni, tra Albinea, Quattro Castella, Fanano, Scandiano, Sestola, con un focus sulle Rivoluzioni che tra ‘700 e primo ‘800 che hanno lasciato importanti tracce storiche nel territorio che ospita la rassegna, anche dal punto di vista musicale, con un passaggio epocale dalle dimore nobiliari alle sale da concerto aperte al pubblico. Borghi, Ville e Natura lungo il corso del Secchia è infine il titolo dell’ultimo finesettimana di festival che dal 24 al 26 settembre abiterà i Comuni di Campogalliano, Castellarano, Formigine, Rubiera con un approfondimento sulla nascita del Quartetto e sul periodo nel quale si formò lentamente il genere strumentale che i Classici Viennesi ritengono il genere “privato” per eccellenza, destinato a raffinate cerchie di intenditori.