Ossicini. Una fiaba sulla cura della Compagnia Rodisio

Il 20 novembre al Teatro al Parco di Parma

17 novembre 2022

È una fiaba sul potere della cura, Ossicini, una “storia delle cose perdute e ritrovate” che piacerà ai piccoli ma anche ai grandi. A portarla in scena è la Compagnia Rodisio di Manuela Capece e Davide Doro, che dopo gli ultimi magici spettacoli fortemente visivi in cui protagonisti erano soprattutto gli oggetti, torna adesso alla parola e alla narrazione. A una fiaba classica, insomma, che sollecita nei piccoli l’immaginazione più profonda e poetica. L’appuntamento è per il 20 novembre alle 16.30 al Teatro al Parco, dove lo spettacolo, prodotto da Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti, sarà presentato in prima nazionale (e poi in replica per le scuole da lunedì 21 a venerdì 25 novembre alle 10).

Primo capitolo di una Trilogia della cura, rivolto ad adulti e bambini dai tre anni e interpretato da Francesca Tisano, lo spettacolo prende spunto da Donne che corrono coi lupi, libro-culto di Clarissa Pinkola Estès, per approdare però a una scrittura originale che intreccia le avventure di una bambina con una figura femminile antica, che si trova in molte fiabe e in molte culture: la “Loba”, la Lupa, la donna che vive solitaria nel bosco cercando ossa di animali, per realizzare un rito di rinascita e riportare alla vita il lupo con la forza magica del canto. “Questa fiaba – spiegano i Rodisio – ci riporta così al concetto di cura, di cura dell’anima, e ci invita a chiederci cosa significhi prendersi cura delle radici più profonde, di quell’io che piano piano si forma, di qualcuno, di un altro, del mondo in cui viviamo”.

Ossicini racconta infatti un rito iniziatico, la storia di una bambina che, a causa di un evento doloroso, intraprende un viaggio di maturazione, attraversa il bosco e supera una prova grazie a una figura di donna che cura e tramanda cose, e grazie a un oggetto magico, l’osso di un lupo. L’interprete dello spettacolo, Francesca Tisano, è insieme lo sguardo fragile e curioso della bambina e l’universo misterioso magico e femminile della donna saggia, realizzando entrambe le espressioni umane e interiori che Ossicini focalizza sul femminile.