Otto folgoranti “Atti unici”. A Fondazione Teatro Due è di scena il Čechov degli esordi

Dal 9 gennaio al 24 febbraio a Parma

07 gennaio 2024

Per gli appassionati del teatro di Anton Čechov il 2024 ha in serbo una straordinaria opportunità. Ventiquattro attori e attrici e otto strepitosi testi dell’autore russo sono al centro di un progetto ideato da Fondazione Teatro Due che porta in scena a Parma, per la prima volta in Italia, tutti gli Atti unici dello scrittore e drammaturgo russo, tra i massimi rappresentati del dramma moderno, di quella scrittura teatrale che tra fine ottocento e inizio novecento abbandona gli stilemi convenzionali ereditati dal Rinascimento dando vita a opere in cui esplodono la coscienza, la psiche, le atmosfere interiori. Nel 1880 Anton Čechov è uno studente di medicina al verde; inizia a scrivere storie per sette copeche a riga, per sbarcare il lunario: “la medicina è moglie legittima, la letteratura un’amante” dirà…  Ed è proprio con gli occhi chirurgici del medico e uno sguardo di affettuosa compassione che, tra il 1884 e il 1891, scrive gli Atti unici, studi drammatici e scherzi per lo più legati all’universo del vaudeville e a una dimensione farsesca.

Le opere verranno presentate a coppie di due nel lasso temporale di due mesi, dirette di volta in volta da Nicoletta Robello, Matteo Tarasco, Roberto Abbati, Antonio Rosti, con una maratona finale in programma il 24 febbraio, un’immersione in un vibrante spaccato di umanità, tra personaggi complessi e indimenticabili e i loro non detti, lampi di genio e intuizioni comiche, veri e propri studi e prototipi dei grandi personaggi che costelleranno la produzione maggiore dell’autore.

La prima coppia a debuttare sarà Tragico suo malgrado e L’Orso il 9 gennaio alle ore 20.30 (con repliche fino al 21 gennaio). Ne L’orso (interpretato da Bruna Rossi, Alberto Astorri e Mauro Malinverno), una giovane vedovella, Elena Popova, che nelle prime battute sembra convenzionale e noiosa, è visitata da Smirnov, un creditore del defunto marito, che, villano e aggressivo, vuole essere pagato e subito. Da qui parte un irresistibile battibecco dove fra i due litiganti scattano scintille e si fa strada una prorompente attrazione erotica …fino al duello finale! “Il conflitto di genere è questione molto calda in questo momento e Orso la tratta senza ambiguità, utilizzando tutti i cliché di comportamento tipici di maschile e femminile e facendone sfoggio – racconta la regista Nicoletta Robello. I due protagonisti attivano un conflitto senza soluzione e la situazione fa saltare rapidamente i nervi di Popova e Smirnov, il livello dello scontro si alza e passa rapidamente sul piano personale. È proprio in questo movimento dell’azione che ciascuno scopre nell’altro la possibilità di un incontro, un calore imprevisto che nasce dalla condivisione di analoghe delusioni d’amore; si tratta del momento più alto del testo e del suo senso profondo: la possibilità di contatto fra due esseri soli e intristiti esiste, è l’incontro di due anime, poco importa a quale genere appartengano.”

Tragico suo malgrado, interpretato da Luca Nucera e Pavel Zelinskiy, racconta invece il destino infausto di chi lavora mentre la famiglia è in vacanza nella dacia di campagna, e al danno di lavorare mentre gli altri sono in ferie si aggiunge la beffa di dover assolvere a mille commissioni affidate senza pietà. Tragico suo malgrado è definito da Čechov ‘uno scherzo’, e in effetti ha la struttura di una barzelletta –  continua ancora Robello. Ma la definizione è un tenero inganno; Čechov mette i suoi personaggi nelle secche di circostanze paradossali con il solo intento di rivelarne l’umanità: i problemi che hanno assomigliano tanto a quelli che abbiamo tutti noi, con la differenza che, quando ci lamentiamo con un amico delle frustrazioni della nostra vita, raramente ci rendiamo conto di apparire comici”.

Il progetto proseguirà poi con Sulla strada maestra e I danni del tabacco il 23 gennaio, Una domanda di matrimonio e L’anniversario il 3 febbraio e infine Il canto del cigno e Le nozze il 15 febbraio.