“Il potere” dei Classici in scena a Santa Lucia

Illustri studiosi e raffinati attori del nostro teatro in quattro incontri nei giovedì di maggio

08 maggio 2018

Di “potere” discuteranno in questa edizione de I Classici, gli intellettuali chiamati in cattedra a Santa Lucia, come da tradizione a maggio, per vivisezionare il “mostro dalle molte teste che tutti inseguono ma nessuno riesce a raggiungere”.  Anche quest’anno il Centro Studi “La permanenza del Classico” dell’Università di Bologna, fondato e diretto da Ivano Dionigi, offre alla città un ciclo di lezioni e letture che interrogano il nostro presente attraverso grandi testi dell’antichità greca e romana, letture affidate ad attori del nostro migliore teatro. Gli autori scelti per la diciassettesima edizione sono Lucrezio, a cui si deve la citazione che fa da sottotitolo al ciclo, Platone, Sofocle, Seneca, Cicerone e Sallustio. A loro si aggiungono, con un’incursione nella modernità, Machiavelli e Shakespeare. I quattro incontri hanno luogo nell’Aula Magna di Santa Lucia (e in video-collegamento nella contigua Aula Absidale) tutti i giovedì di maggio alle 21.00.

Massimo Cacciari inaugura giovedì 10 maggio con Sapere o potere, incontro dedicato ai testi di Platone (per il quale il potere trova il suo fondamento nella scienza), di Machiavelli (che invece celebra il doloroso divorzio tra potere e sapere) e di Shakespeare (le cui rappresentazioni accolgono le due visioni confliggenti). Cacciari ha dedicato alla questione della fraterna inimicizia tra la “città” della scienza e la “città” della politica numerose riflessioni. Le letture dei testi sono affidate a Daria Deflorian, Monica Demuru e Monica Piseddu, tre delle più talentuose e raffinate attrici-autrici della scena contemporanea.

Il secondo appuntamento, giovedì 17 maggio, è focalizzato sul nesso tra Potere e Congiura. La riflessione, guidata da Luciano Canfora, poggia su una vicenda esemplare, quella della congiura guidata dall’aristocratico Lucio Sergio Catilina che scosse il sistema politico romano nel I secolo a.C. I testi sono le “Orazioni contro Catilina” di Cicerone e “La congiura di Catilina” di Sallustio. Su questo lontano e controverso episodio continuano ad interrogarsi anche gli storici più autorevoli del nostro tempo, come l’ospite di questa serata. Le letture sono di Arianna Scommegna e Fausto Russo Alesi, attori noti al pubblico del teatro e del cinema italiano per l’intensità dei loro personaggi e il virtuosismo delle loro interpretazioni. Ad accompagnare le due voci Giuseppe Fausto Modugno, con le musiche dal vivo eseguite al pianoforte.

Adriana Cavarero, filosofa di fama internazionale, è l’ospite della terza serata, giovedì 24 maggio, intitolata La prova del potere e interamente dedicata ad Antigone, celeberrima eroina del teatro sofocleo. L’omonima tragedia greca ritrae il fallimento di un potere divenuto sempre più autoreferenziale e tirannico e descrive la politica come destino di quell’essere deinós (“spaventoso”) che è l’uomo. Il reading vede protagonisti Elena Bucci e Marco Sgrosso, fondatori, attori e registi della compagnia “Le Belle Bandiere”. I due interpreti ridanno voce a tutti i personaggi della tragedia, con l’accompagnamento delle musiche originali di Dimitri Sillato, eseguite dal vivo al violino e al pianoforte.

Ivano Dionigi, nell’inedita veste di drammaturgo, chiude il ciclo con Servire il potere, in programma giovedì 31 maggio, che vede in scena un immaginario dialogo tra il poeta e filosofo Lucrezio e il drammaturgo, filosofo e politico attivo Seneca. Scritto, introdotto e commentato da Dionigi, docente di letteratura latina che ai due filosofi ha consacrato moltissimi anni di studio, il dialogo attinge a “La natura delle cose”, in cui Lucrezio muove una critica feroce al potere e la mette a confronto con le contraddittorie visioni di Seneca il quale, dopo aver predicato e praticato l’impegno politico, si defila dalla scena pubblica e scrive “De otio”, un elogio alla vita ritirata e alla sperimentazione del dominio su se stessi (forma di potere che a suo parere supera tutte le altre). A interpretare questo dialogo inedito, due raffinati attori maestri nel trasporre sulla scena l’emozione e la parola poetica, Enzo Vetrano e Stefano Randisi.

L’ingresso è a inviti, che potranno essere ritirati, fino ad esaurimento, il martedì precedente ciascuna rappresentazione, dalle 17.00 alle 18.30, presso il Centro Studi “La permanenza del Classico” (via Zamboni 32). Tutti gli incontri potranno essere seguiti in diretta streaming all’indirizzo www.permanenza.unibo.it.

Il ciclo si giova delle nuove traduzioni e del contributo scientifico delle studiose e degli studiosi membri del Centro Studi “La permanenza del Classico”: Francesco Citti, Federico Condello, Elisa Dal Chiele, Giuseppe Dimatteo, Ivano Dionigi, Camillo Neri, Lucia Pasetti, Daniele Pellacani, Bruna Pieri, Ambra Russotti, Francesca Tomasi, Antonio Ziosi.