Il Risveglio di Pippo, tra musiche Anni 70 e poesia del presente. Il nuovo spettacolo di Delbono a Opening Showcase Italia

Al Teatro Storchi di Modena dal 17 al 20 ottobre

17 ottobre 2024

Nell’immagine finale del suo ultimo lavoro, Amore, c’era un uomo assopito sotto un albero secco, improvvisamente ricoperto di fiori. Il preludio di un risveglio. È ripartito proprio da lì Pippo Delbono, artista residente di ERT fra i più noti e apprezzati della scena italiana e internazionale, per dare vita e forma al suo nuovo spettacolo, intitolato appunto Il risveglio, che dopo il debutto al FITS – Sibiu International Theater Festival (Romania) e una tappa a Parigi al Théâtre du Rond-Point, si vedrà in prima nazionale allo Storchi di Modena dal 17 al 20 ottobre, nell’ambito di Opening Showcase Italia, vetrina speciale con cui ERT/Teatro Nazionale inaugura quest’anno la sua stagione.

Per portare in scena il suo desiderio di rinascita, dopo gli anni bui della pandemia e nel mezzo di guerre che infiammano il mondo intero, per la prima volta il regista e attore utilizzerà alcuni testi personali, soprattutto poesie, sebbene non manchi qualche incursione in testi di altri autori a lui cari. Con Il risveglio vuole infatti “dire un nuovo dolore che l’ha invaso” e per raccontarlo ha sentito di dover fare affidamento alle proprie personali parole. Resta intatto il suo stile inconfondibile, fatto di parole e immagini profondamente toccanti, articolate secondo un ritmo tutto emotivo ed interiore e non secondo una trama, che da molti anni appassiona il pubblico di tutto il mondo per la capacità di suscitare emozioni intense. D’altronde Il risveglio prosegue in fondo un viaggio già cominciato anni fa da Delbono: un viaggio laico verso la luce passato attraverso le immagini potenti e le parole poetiche di tanti lavori precedenti, come i più recenti Vangelo (2016) e La Gioia (2018), oltre ad Amore, che intrecciavano vita, desiderio, immaginazione in creazioni totali cariche di simboli e di emotività dirompente.

Anche questo nuovo lavoro nasce dalla musica (con il violoncello dal vivo di Giovanni Ricciardi), seguendo la partitura di un ritmo interiore. Lamenti d’amore e di tenerezza trascinano gli attori e le attrici della Compagnia Delbono in una danza simile al rito sacro, vicino forse a un funerale. L’atmosfera si arricchisce di brani provenienti dalla memoria degli anni Settanta, mentre Delbono si ripete “Devi danzare, danzare nella tua guerra”. In scena con lui lo storico compagno di viaggio Pepe Robledo e tutti gli altri attori e attrici della sua compagnia, Dolly Albertin, Gianluca Ballarè, Margherita Clemente, Ilaria Distante, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Gianni Parenti, Giovanni Ricciardi, Grazia Spinella: persone provenienti da situazioni sociali di emarginazione che sono diventati protagonisti di un teatro sorprendente, che prende totalmente le distanze dai principi della messinscena di un testo, per diventare teatro totale, fortemente contaminato con la vita, scritto direttamente sulla scena a partire da sé stessi.

In occasione della replica del 19 ottobre, alle ore 16.30 al Teatro Storchi, è in programma anche la presentazione di Delbono, un nuovo libro di Gianni Manzella, giornalista, saggista e studioso di arti sceniche che ha molto seguito il percorso dell’artista. L’autore sarà in dialogo con Delbono (con la moderazione di Enrico Pitozzi). Il volume è pubblicato da Luca Sossella editore per la collana Linea di ERT.