“Rivelazione”. Anagoor medita Giorgione
Il collettivo veneto alle Passioni di Modena dal 6 all'11 febbraio
Rivelazione – sette meditazioni intorno a Giorgione di Anagoor – compagnia da pochi giorni insignita del Leone d’Argento 2018 alla Biennale Teatro – è dedicata a una delle figure più enigmatiche della storia dell’arte, nella Venezia rinascimentale a cavallo tra il XV e il XVI secolo. Lo spettacolo è il primo del focus “Verso l’eresia” che Ert dedica ad Anagoor, in scena al Teatro delle Passioni di Modena con questo calendario: Rivelazione 6 e 7 febbraio; L’Italiano è ladro 8 e 9 febbraio, Magnificat 10 e 11 febbraio.
Fondata nel 2000 a Castelfranco Veneto da Simone Derai e Paola Dallan, Anagoor oltre al recente riconoscimento veneziano, ha ricevuto il Premio Hystrio alla regia nel 2016, andato a Simone Derai; il premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro per l’innovazione della ricerca teatrale e il premio Retecritica 2016.
Scritto da Derai, con la collaborazione drammaturgica di Laura Curino, “Rivelazione” dipinge un Giorgione eretico, lontano dal campione della “scuola veneta” trasmesso dalla tradizione, tanto celebrato quanto avvolto dal più fitto mistero (la scarsità di notizie biografiche non permette di ricostruire con esattezza le tappe della sua vita). Silenzio, natura umana, desiderio, giustizia, battaglia, diluvio e tempo sono i temi che nutrono le “sette meditazioni” del titolo, contemplazioni di altrettante opere di Giorgione: la Pala, i Ritratti, la Venere Dormiente, la Giuditta, i Tre Filosofi, la Tempesta, il Fregio. Non una biografia del pittore, dunque, ma la personalità dell’artista, i suoi dilemmi intellettuali, i suoi affetti, le sue inquietudini esistenziali, il suo rapporto tormentato con la storia, l’ambiente e la cultura del suo tempo che si riversa nelle sue opere e diventa una straordinaria rivoluzione del colore, inedita e del tutto personale.
Questa sorta di poetica lezione d’arte, connubio di ricerca e teatro d’avanguardia, vede sulla scena Marco Menegoni in veste di narratore. Davanti a due schermi, attraverso documenti, versi e immagini pittoriche, Menegoni racconta Giorgio da Castelfranco in arte Giorgione, dall’uomo al respiro delle sue opere e al clima del suo tempo (spiritualmente Giorgione era un mistico vicino all’astrologia, al neoplatonismo e alla cabala). Le parole di Menegoni sono immerse in un tappeto sonoro curato da Mauro Martinuz. I tracciati video invece sono curati da Derai e Moreno Callegari.
Dopo “Rivelazione”, debuttato nel 2009 e coprodotto da Operaestate Festival Veneto / Centrale Fies, la compagnia Anagoor ha realizzato anche la seconda parte del trittico, “Tempesta”, un viaggio esplorativo e immaginifico nell’universo pittorico e simbolico dell’omonimo dipinto di Giorgione.
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- Data di pubblicazione
- 01/02/2018
- Ultima modifica
- 06/02/2018