Santarcangelo Festival 2019 è Slow and Gentle. Intervista a Eva Neklyaeva e Lisa Gilardino

28 giugno 2019

L’edizione 2019 di Santarcangelo Festival , dal 5 al 14 luglio 2019, è Slow and Gentle, fortemente radicata nel desiderio di provare piacere, di riposo, di un respiro piùprofondo. Lo raccontano nell’intervista Eva Neklyaeva e Lisa Gilardino, al terzo anno di una direzione condivisa che ha disegnato un luogo in cui produrre e presentare progetti artistici molto diversi, mixando in modo unico linguaggi e formati, estetiche e pratiche, in un’ottica post-disciplinare.

Nei dieci giorni di intensa programmazione dedicata alle arti performative internazionali, la 49° edizione rilancia la vocazione del Festival come piattaforma in cui produrre e presentare progetti artistici molto diversi, mixando in modo unico linguaggi e formati, estetiche e pratiche, in un’ottica post-disciplinare. La proposta di spettacolo del Festival nei primi due weekend di luglio sarà infatti molteplice e abbondante, spaziando tra le magnitudini della performance (dalla danza al teatro, alla musica, al canto, al video, al circo, al teatro di figura, al reading) e interrogando la percezione del contemporaneo, per scoprire cosa di fortemente legato al presente ci sia nel panorama artistico internazionale, arrivando persino ad esplorare folklore e sport. È il caso ad esempio della straordinaria performance di apertura Dragon, rest your head on the seabed, degli spagnoli Pablo Esbert Lilienfeld & Federico Vladimir Strate Pezdirc, che combina la pratica coreografica contemporanea con l’abilità e la tecnica sportive di un gruppo di nuotatrici sincronizzate (presso la Piscina Olimpionica di San Marino).

Questa edizione è la terza tappa della direzione artistica di Eva Neklyaeva e Lisa Gilardino, un passo in avanti nel percorso avviato nel 2017: dopo tre anni di impegno e ricerca, la programmazione 2019 porta a compimento l’intenso dialogo tra le curatrici e il pubblico, gli artisti, gli operatori del settore, il territorio. In questo contesto hanno preso forma le produzioni del Festival, progetti frutto di percorsi artistici lunghi, creati ad hoc per questo ecosistema da tre artiste molto diverse per poetiche e pratiche: Kristina Norman (Estonia) con Lighter Than Woman, video/performance realizzata con donne migranti che si dedicano ad attività di cura degli anziani, Public Movement (Israele) con la performance site-specific per uno spettatore alla volta Debriefing session: Santarcangelo Festival e Francesca Grilli (Belgio / Italia), artista associata del triennio, con Sparks progetto creato con alcuni bambini del territorio.

Oltre alle produzioni, il Festival ospita alcuni percorsi di ricerca, che valicano le tradizionale definizioni nello spettacolo dal vivo: Kiss da un desiderio di Ilenia Caleo e Silvia Calderoni, Save The Last Dance For Me, ideato da Alessandro Sciarroni, e Il Canto delle Balene, progetto di Chiara Bersani, artista in residenza. A comporre il mosaico del Festival 2019 saranno Annamaria Ajmone, Cosmesi, Cristina Kristal Rizzo, Domínio Público (progetto di Elisabete Finger, Maikon K, Renata Carvalho, Wagner Schwartz, dal Brasile e per la prima volta in Europa), Dries Verhoeven (Olanda), Elena Giannotti, Forensic Oceanography, Joan Català (Spagna), Marco D’Agostin, Silvia Gribaudi, Varun Narain, mk, Markus Öhrn (Svezia) con le Azdore, Valentina Medda.