Santarcangelo Festival 2050 pensa a un Futuro Fantastico e si fa in tre

01 maggio 2020

Santarcangelo, il  più longevo festival  italiano dedicato alle arti della scena contemporanea, uno dei più prestigiosi e innovativi appuntamenti europei nell’ambito del teatro e della danza, da sempre all’avanguardia nella sperimentazione dei linguaggi teatrali, nella riflessione sul rapporto tra arte e dimensione pubblica deve, inevitabilmente, fare i conti con la pandemia  mondiale Covid 19 e lo fa ri-pensandosi, immaginando nuovi spazi, fisici e mentali.

L’edizione 2020 disegnata nei mesi scorsi da Motus alla direzione artistica, con il claim Futuro Fantastico mutuato da un racconto di Isaac Asimov, concepita come fortemente orientata all’uso degli spazi pubblici ora sposta lo sguardo dai cinquant’anni trascorsi per lanciarlo su quelli futuri, senza rinunciare a visioni utopiche.  Nasce così  Santarcangelo Festival 2050: combinazione che unendo l’anno 2020 e 50 anni di storia si trasforma di nuovo, e presenta un progetto culturale lungo 12 mesi, che si dispiega tra luglio 2020 e luglio 2021, in un viaggio in tre atti lungo un anno.

“Attraversando le tematiche di Santarcangelo 2050 – scrivono i Motus, Daniela Nicolò e Enrico Casagrande – che tanto sugli slittamenti temporali insisteva, decidiamo di non annullare né posticipare ma dilatare il Festival, con una prima azione estiva per tornare ad abitare lo spazio pubblico: un progetto pilota che parte dalle norme di distanziazione per inventare altre modalità di stare insieme, a un metro (o più) di distanza. Tutto il Festival sarà atto performativo, un set cinematografico esploso, dove cittadini e cittadine, performer, tecnici, cuochi, negozianti, amministratori… saranno attori di un gigante film post-apocalittico: a Santarcangelo si può, immaginando la Piazza, lo Sferisterio, il parco dell’Imbosco, come nuovi palcoscenici naturali. Con la casa di produzione cinematografica Dugong pensiamo a una debita documentazione di questa performance collettiva di cinque giorni. Data l’unicità dell’intero processo di ripensamento del Festival sarà un documentario sulla capacità adattiva dell’immaginazione”.
E sarà, continuano, un Festival abitato soprattutto da artiste e artisti italiani, un’occasione imprescindibile per spostare il fuoco sul nostro paesaggio teatrale, martoriato dal lockdown con alcune parti che  inevitabilmente saranno in live-streaming.

“La cultura è parte integrante delle risorse del Paese – aggiunge Giovanni Boccia Artieri, Presidente di Santarcangelo dei Teatri –  e Santarcangelo Festival è un’impresa culturale che incide sul territorio locale sia dal punto di vista economico, sia relativamente all’attrattività turistica, sia generando posti di lavoro, sia formando competenze avanzate. Il tutto all’interno di un orizzonte di visibilità internazionale. È a questa realtà che molti stanno guardando ed è nostra intenzione dare una risposta simbolica e organizzativa a quanto sta accadendo con la pandemia. Per questo abbiamo confermato la direzione artistica di  Motus, per dare respiro e prospettiva al Festival, reinterpretando il cinquantennale in tre atti, così da poterlo celebrare attraverso una progettualità dilatata che guardi al futuro e non si lasci schiacciare dal presente. Credo infatti che questo sia un momento in cui dobbiamo ripartire dal futuro, cioè immaginare quello che sarà possibile senza limitarsi a soluzioni che rispondono all’emergenza, che si concentrano sull’oggi facendosi dettare i ritmi mentali e corporei dal clima della quarantena e del post-lockdown. Occorre lavorare in massima sicurezza sia per organizzatori e artisti, sia per i pubblici. Ma questa è una necessità che dobbiamo dare per scontata. Si tratta piuttosto di fare domande circa le necessità che la forma “dal vivo” e “in piazza” pone. Per questo dobbiamo ripartire da questi due elementi per il nostro Santarcangelo Festival 2050 primo atto: essere presenti nei luoghi pubblici con i corpi”.

Ecco allora questi tre atti, direzione Motus verso il futuro:

ATTO I – DAL 15 AL 19 LUGLIO 2020
Se non saranno introdotte nelle prossime settimane categoriche misure restrittive in merito agli eventi pubblici open-air di quest’estate, che ne impediscano a qualunque condizione lo svolgimento, il primo atto di Santarcangelo Festival 2050 si terrà dal 15 al 19 di luglio 2020 e occuperà come e quanto possibile lo spazio pubblico, invitando gli artisti coinvolti a ripensare le proprie opere in funzione delle nuove modalità di fruizione. In alcuni luoghi all’aperto della città, dalla radura di Imbosco all’Area Campana, da Piazza Ganganelli allo Sferisterio, il Festival presenterà creazioni con formati e contenuti inediti, capaci di restituire la complessità del presente, la densità del passato e l’opacità del futuro, attraverso linguaggi e modalità di accesso inclusivi.
Il Festival è in dialogo con molte artiste e artisti italiani, tra i quali alcuni già impegnati in progetti partecipativi e di coinvolgimento della cittadinanza locale, per verificare l’adattabilità delle opere a questa mutata dimensione scenica. “Non sarà un Festival on-line: la sfida è implementare strategie per permettere l’incontro fra artisti e pubblico, in sicurezza, utilizzando a pieno le meravigliose potenzialità che offrono i grandi spazi aperti di Santarcangelo” spiega Daniela Nicolò. Alla fruizione dal vivo, che sarà fortemente limitata nei numeri per rispondere alle direttive, verranno poi combinate soluzioni per assistere in differita ad alcuni degli appuntamenti e accedere a contenuti aggiuntivi, grazie alla creazione di un palinsesto ospitato da canali televisivi e piattaforme di streaming già attivi.

ATTO II – INVERNO ‘20/’21
Il secondo atto di Santarcangelo Festival 2050 – Winter is coming si terrà nell’inverno 2020/’21 negli spazi del rinnovato Teatro Il Lavatoio (i cui lavori di ristrutturazione è previsto si concludano entro fine luglio) e ospiterà le nuove creazioni in maggior parte di registe e coreografe italiane emergenti, con cui il dialogo era già stato avviato e che saranno invitate in residenza artistica nei prossimi mesi. Il Festival non rinuncia ad essere propagatore di novità e anzi desidera rilanciare il proprio ruolo di scoperta e valorizzazione dei talenti e delle eccellenze della scena nazionale, che mai come in questo momento non possono essere abbandonati alle cieche logiche del mercato teatrale ma necessitano di sostegno economico, accompagnamento e promozione.

ATTO III – LUGLIO 2021
Il terzo atto si terrà a luglio 2021, momento nel quale il Festival potrà recuperare la propria dimensione internazionale e invitare a Santarcangelo alcune delle più interessanti creazioni del panorama mondiale delle performing arts. I progetti che nell’estate 2020 non potranno essere realizzati, verranno posticipati in questa ultima tappa 2021 del cinquantennale, con inevitabili trasformazioni e riadattamenti. “Le artiste e gli artisti che abbiamo coinvolto sono figure radicali della scena, che abbiamo invitato anche per la sensibilità e prontezza nel rendere le loro opere fotosensibili e reattive ai mutamenti più inimmaginabili del quotidiano” spiega Enrico Casagrande.

Fra le tante proposte, ci saranno progetti complessi, come ad esempio lo speciale focus dedicato all’opera di Lia Rodrigues e ad altri artisti provenienti dal Sud America; il progetto di live cinema che coinvolge diversi registi internazionali; la piattaforma A School with a view dedicata alle esperienze di formazione in ambito performativo, che vede da mesi coinvolte in un dialogo serrato alcune delle più importanti istituzioni artistiche internazionali: Haute École La Manufacture di Losanna – Svizzera, DAS Theatre di Amsterdam – Olanda, Kask di Gand – Belgio, Prague Performing Arts Academy – Repubblica Ceca, Corso di Laurea Magistrale in Teatro e Arti Performative Iuav di Venezia – Master in arti performative e spazi comunitari, PACS / Palaexpo
Roma, ATW Gießen Institut – Germania.

Santarcangelo Festival è realizzato grazie al Comune di Santarcangelo di Romagna e Comuni di Rimini, Longiano, Poggio Torriana, San Mauro Pascoli e sostenuto da Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Regione Emilia-Romagna e Camera di Commercio della Romagna. Il Festival è partner di BE PART e Create to Connect→Create to Impact, progetti sostenuti dal programma Europa Creativa della Commissione Europea. Un ringraziamento particolare va a Gruppo Hera, Gruppo Maggioli, Amir/Anthea,