Sfera # uno stato eternamente nascente. Corpi e spazio in scena: una coreografia di Michele di Stefano

Il 16 novembre al Teatro Alice Zeppilli di Pieve di Cento

13 novembre 2024

La ricerca di un equilibrio tra figure umane e spazio, di un’alleanza tra le persone, di corpi che ritrovano la propria funzione magica (quella di unire gli individui), è il cuore di uno dei più noti lavori di Michele di Stefano / mk. Il titolo, Sfera # uno stato eternamente nascente, racconta appunto di un movimento, di una nascita che si rigenera nello spazio della scena, grazie a una danza che fa dialogare parola e corpo con intima intensità. Lo si vedrà in scena il 16 novembre alle 21 (per la Stagione Agorà) al Teatro Alice Zeppilli di Pieve di Cento. Un’occasione preziosa per incontrare la ricerca di una delle compagnie di danza più interessanti e apprezzate dell’ultimo ventennio. Un percorso, quello di mk, coronato da numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Ubu 2019 come miglior spettacolo di danza a Bermudas_forever e il Leone d’argento per l’innovazione nella danza alla Biennale di Venezia nel 2014, attribuito al coreografo Michele di Stefano, oggi artista associato alla Triennale di Milano.

Il lavoro coreografico vede protagonisti i performer Philippe Barbut, Biagio Caravano, Flora Orciari, Sebastiano Geronimo, Luciano Ariel Lanza, Laura Scarpini, Francesca Ugolini, in uno spazio scuro carico di suoni, voci e danza ispirati al Kecac, rito della tradizione balinese costruito da una esplosione di suoni generati da un complesso poliritmo vocale per assolvere a una funzione scaramantica: risvegliare i morti e garantirsi protezione contro le minacce ambientali.

Come in quasi tutti i lavori precedenti della compagnia, anche Sfera mette in campo una coralità capace di andare oltre la rappresentazione del reale per dare vita a spazi energetici di straordinaria potenza. L’opera, infatti, come si legge nelle note “si affida a un mescolamento caotico di individui, movimento e voce, condizionato dall’immediatezza e dalla perdita di definizione tra i corpi, in un irresistibile desiderio di prossimità. Un corpo immediato non ha tempo per essere decifrato, produce semplicemente una intenzione ambientale; la coreografia si espone così per quello che è, come un evento atmosferico. Ogni postura, ogni atteggiamento fisico e ogni discorso creano e allo stesso tempo assorbono l’esterno, rigenerandosi e reinventandolo costantemente, trasformando tutto in atmosfera”.

Lo spettacolo fa parte del progetto shoulder season, una monografia dedicata a mk a cura di Stagione Agorà, Danza Urbana ETS Bologna, Casa della Cultura “Italo Calvino” – Cronopios Eventi nell’ambito di E’ BAL – Palcoscenici per la danza contemporanea, con il sostegno di ATER Fondazione.