“Sopravvivenze”. Crisalide XXVI s’ispira a Warburg

Dal 6 al 15 settembre a Forlì

28 agosto 2019

Teatro, danza, musica, lectures, tavole rotonde. Come ogni anno, dal 1994, Crisalide Festival diretto da Masque Teatro raduna al Felix Guattarì di Forlì artisti e pensatori, mescolando le arti per disegnare il perimetro di un giardino in cui pensare insieme e condividere visioni cristalline sul presente e sul futuro, nella cornice fertile della filosofia, tra esperienza e conoscenza. L’ispirazione quest’anno arriva dal critico d’arte tedesco di fine ottocento Aby Warburg. “Quello che ci lega al Nachleben warburghiano – spiegano Lorenzo Bazzocchi ed Eleonora Sedioli – è la sua vicinanza al concetto freudiano di ‘rimozione’ e ‘ritorno del rimosso’ che sentiamo prioritario ogniqualvolta dal nulla ci si avvicina al luogo della creazione, con tutto il suo portato di elementi consci ed inconsci, di sopravvenienze e dimenticanze, di certezze anticipate e di abbandoni”.

Il feeling tra performance, filosofia e interferenze creatrici di diversa natura è filo conduttore di tutte le giornate. Se ne parlerà anche in due tavole rotonde curate dallo studioso Raimondo Guarino (con Lorenzo Donati) nelle domeniche dell’8 e 15 settembre e intitolate appunto a quella Ricerca di un linguaggio che battendo strade anche molto diverse anima tutto il mondo dell’arte contemporanea.

Ospiti del festival sono soprattutto artisti che operano sui margini, come Francesca Proia, danzatrice e autrice che da molto tempo esplora con originalità i “diaframmi” dell’arte e dello yoga, che a Crisalide il 6 settembre presenta L’esperienza interiore, un discorso sulla sua necessità di “isolare l’esperienza interiore come grado zero di un posizionarsi nel mondo che sia lucido”. Nello stesso giorno è sicuramente da non perdere l’occasione di veder danzare Alessandra Cristiani, una delle danzatrici più innovative della scena italiana, che propone il suo già molto applaudito Clorofilla, spettacolo in cui il corpo cerca e ritrova la sacralità di una natura profonda. Questione molto cara alla danza contemporanea, che ritorna infatti declinata in direzioni parallele anche il 7 settembre in due opere coreografiche cresciute in residenza proprio a Forlì: Jump di Opera Bianco, che affronta il problema del ritmo dell’uomo in dialogo con il ritmo del mondo, e Von Solo di Daniele Albanese/Stalker, che riflette sulla danza come mutazione e trasformazione in rapporto alle forze che agiscono sul corpo e sullo spazio. Anche Lea Barletti e Werner Waas affrontano temi esistenziali fondi nel loro Natura morta con attori, in scena ancora sabato 7. Su un testo di Fabrizio Sinisi, i due attori e registi s’interrogano infatti sul “vuoto nel cosmo”, ovvero su cosa resta di noi se dismettiamo i ruoli che ci identificano nel mondo e allo specchio. Un perturbante sprofondamento nella macchina dell’identità è anche quello di Roberto Latini, che il 13 settembre presenta il suo immaginifico Amleto + Die Fortinbrasmaschine, poetica riscrittura della celeberrima riscrittura dell’Amleto fatta da Heiner Müller alla fine degli anni Settanta, quando il drammaturgo trasse dal classico shakespeariano una ossatura, una “giostrina”, che faceva emergere l’intreccio potentissimo tra tragedia e commedia. E dopo Latini approda in scena Kiva, ultima produzione di Maque, un’indagine sul movimento ispirata appunto al Nachleben warburghiano, seguita da un dialogo tra Bazzocchi e Guarino. Tra gli altri appuntamenti con teatro, danza e performance lo spettacolo Soli di Ateliersi, la performance di video-arte Alzaia(S) di Francesca Leoni e Davide Mastrangelo, Waste Movements di Paola Bianchi, tutti in scena il 14 settembre.

Tra gli altri appuntamenti in programma nelle varie giornate ci sono poi le letture di Pietro Babina e Ivan Fantini, un dialogo tra Raimondo Guarino, Alessandra Cristiani, Samantha Marenzi e Marcello Sambati, un incontro filosofico con Sara Baranzoni e Paola Vignola sugli Arcipelaghi del presente, e un dibatto filosofico con Arianna Mazzotti, Francesco Albanese, Marco Tronconi; e ancora: un incontro con Simone Azzoni dal titolo “Il clown che inciampa”, un corso per “ragazze indipendenti” condotto da Eleonora Sedioli ed Eva Geatti che inizieranno le over 18 alle primarie tecniche di falegnameria e metallurgia (per la scena e non), un video-incontro con Teatro Akropolis, il laboratorio di Masque TESLA COIL – how to build, un dialogo tra Anete Colacioppo, direttrice dello storico Acker Stadt Palast di Berlino e l’attrice Catia Gatelli, l’esilarante concerto/performance di Cosmesi e un concerto magico di Giacomo Piermatti.

Crisalide XXVI si avvale del contributo della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Forlì e Cesena, del Comune di Forlì, della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, di Romagna Acque – società delle Fonti.