“Territori da curare”. Un’edizione straordinaria per il progetto comunitario delle Ariette

Dal 3 al 31 luglio 2024 nelle piazze di Monteveglio, Crespellano, Castelletto, Bazzano, Savigno

28 giugno 2024

Da “territori da cucire” a “territori da curare”. Per la sua decima edizione il progetto comunitario del Teatro delle Ariette cambia nome. Sì, perché stavolta di mezzo c’è stata l’alluvione del 20 maggio, che ha messo a dura prova proprio l’area di Valsamoggia e di Via Marzatore, dove hanno sede la casa e il teatro delle Ariette. Dopo la straordinaria prova di vicinanza, con una raccolta fondi che ha trovato subito grande ascolto e risposta da parte di tutta la comunità del teatro (e non solo), tocca adesso al teatro. “Dopo nove edizioni di cucitura è questa ora la sfida: quale vita immaginiamo per il territorio che abitiamo, per noi e per il pianeta? – scrive il Teatro delle Ariette – Cura è la parola chiave, il sentimento che ci guida in questo nuovo cammino”.

Dal 3 al 31 luglio, il Teatro delle Ariette torna quindi ad abitare il luogo simbolo della comunità, la Piazza, con questa edizione straordinaria che, realizzata con il contributo del Comune di Valsamoggia, nell’ambito di Bologna Estate 2024, si aprirà e concluderà con un’assemblea cittadina intitolata Cosa ci insegna Via Marzatore?, che si svolgerà il 3 luglio nella Piazza di Monteveglio e il 31 luglio nella Piazza di Savigno.

Lo spettacolo di quest’anno s’intitola Benvenuti a Mahagonny, libero adattamento del testo di Bertolt Brecht “Ascesa e caduta della città di Mahagonny”, e farà tappa nella Piazza di Crespellano (11 luglio), nella Piazza di Castelletto (17 luglio), nella Piazza di Bazzano (24 luglio), con inizio sempre alle ore 21. Città immaginaria che nasce, si sviluppa e sprofonda in una veloce decadenza, Mahagonny non ha eroi positivi, sono tutti sfruttati e sfruttatori, sono tutti perseguibili in una civiltà dove tutto è lecito e l’illecito cresce a dismisura.

“Noi oggi viviamo in un’eterna Mahagonny – scrivono le Ariette – È un’opera che ci induce a riflettere sui tempi che stiamo vivendo, ad osservare noi stessi e a porci tante domande: cosa desidero per me e per gli altri? Come posso ripensare la mia esistenza in un mondo dove tutto cambia così velocemente? In cosa credo? Quali ideali sono disposto a mettere in campo? Come posso ritrovare quel senso di appartenenza che mi viene sottratto giorno dopo giorno?” Protagonisti, guidati da Paola Berselli e Stefano Pasquini, saranno 40 cittadini e cittadine, che dopo aver preso parte a vari laboratori partecipano a tutte le fasi dell’allestimento.