Tango Glaciale Reloaded (1982-2018)
Prima nazionale al Ravenna Festival, il 1 luglio
Tango Glaciale, spettacolo creato all’inizio degli anni Ottanta con il gruppo Falso Movimento da un giovanissimo Mario Martone (a soli 22 anni), torna in prima nazionale, dopo 36 anni dal debutto, domenica 1 luglio (alle 21.00) al Teatro Dante Alighieri nell’ambito del Ravenna Festival . Con un nuovo titolo, Tango Glaciale Reloaded (1982-2018), il riallestimento è parte del Progetto RIC.CI – Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni Ottanta/Novanta ideato e diretto da Marinella Guatterini – e prodotto da Fondazione Teatro di Napoli/ Teatro Bellini e Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto.
Lo storico, postmoderno, “Tango Glaciale”, proposto nel 1982, è uno degli spettacoli più intensi e coinvolgenti di quella straordinaria stagione che ha visto il teatro sperimentale riconsiderare mezzi e codici espressivi, mescolare linguaggi diversi e muoversi in una direzione fisica, alla Artaud, refrattaria a testi come unici veicoli espressivi. Ma il riallestimento dello spettacolo secondo Martone è tutt’altro che un’operazione nostalgica: è “una macchina del tempo reloaded”, ovvero “ricaricata” da Anna Redi e Raffaele Di Florio su tre giovani danzatori – Jozef Gjura, Giulia Odetto e Filippo Porro – che nel 1982 non erano ancora nati. In quasi quattro decenni è cambiato tutto, dai corpi ai canoni estetici e linguaggi scenici, dall’orizzonte musicale all’immaginario visivo che quarant’anni fa affondava in una certa mitologia cinematografica, diversa per le generazioni di oggi. Come afferma ancora Martone, oggi lo spettacolo “creerà altri significati, darà altre emozioni”, in una “cascata di immagini, musiche non solo pop e jazz, danze e azioni/citazioni”.
L’azione scenica si snoda lungo un percorso costruito per quadri calati all’interno e all’esterno di un’abitazione; e ad ogni manciata di minuti la scena cambia: si passa dalla strada alla piscina, dal terrazzo al giardino, dal salotto al bagno e alla cucina; e altrettanto veloce è il passaggio dall’energia al corpo e dall’ordinario al fantascientifico, in un ritmo serrato che “catapulta la quotidianità in una vertigine temporale”. Le diverse scenografie di questa “avventura domestica” sono sostenute da un sistema di architetture di luce, realizzato grazie al montaggio di filmati e diapositive. Mario Martone oltre la regia firma anche le scene; le elaborazioni videografiche invece sono di Alessandro Papa, gli interventi pittorici/ design di Lino Fiorito, le ambientazioni grafiche/ cartoons di Daniele Bigliardo, i costumi di Ernesto Esposito. Le parti cinematografiche sono curate da Angelo Curti e Pasquale Mari, la colonna sonora è elaborata da Daghi Rondanini.
Video
- Data di pubblicazione
- 25/06/2018
- Ultima modifica
- 26/06/2018