- Data di pubblicazione
- 19/12/2022
- Ultima modifica
- 21/12/2022
Un balletto d’azione: “Il Barbiere di Siviglia” di Artemis Danza
Il 21 dicembre all’Auditorium Enzo Ferrari di Maranello
Stavolta Figaro non è unico. Se per tradizione il pubblico aspetta incollato alla poltrona di poter ascoltare il protagonista del Barbiere di Siviglia di Rossini che intona la celeberrima cavatina Largo al factotum in cui il tuttofare vanta pubblicamente la propria popolarità, nell’allestimento coreografico di Artemis Danza, in scena il 21 dicembre all’Auditorium Enzo Ferrari di Maranello nell’ambito di WintER Festival, se ne ritroverà davanti ben più di uno. Tutto il corpo di ballo, per la precisione.
Nella lettura della coreografa ferrarese Monica Casadei il personaggio di Figaro si moltiplica infatti nei corpi dell’intera compagnia, dove, senza distinzioni di gender, gli interpreti agiscono con la determinazione, l’energia e il rigore di una squadra speciale: “tonici, grintosi e iper-concentrati, la loro danza manipola il tempo e lo spazio senza tregua, tesse e scioglie in continuazione una rete infinita di cambi di direzioni, incroci di traiettorie e intarsi di movimenti” spiega la coreografa, nota per la sua passione per l’ibrido, per le contaminazioni con differenti territori artistici, culturali e geografici, e l’esplorazione di luoghi e spazi urbani che divengono teatro di azioni performative.
Creato in occasione dei centocinquant’anni dalla morte di Gioachino Rossini, il balletto immaginato da Casadei come un avveniristico “balletto d’azione”, interpreta Figaro come il prototipo dell’uomo di successo nel mondo di oggi. Opera tra le più amate e conosciute dal pubblico di tutto il mondo, dal debutto nel 1816 al Teatro Argentina di Roma, il capolavoro rossiniano non ha mai smesso di conquistare appassionati con la sua girandola di intrecci esilaranti che ironizzano sull’impalcatura sociale dell’ancien régime. E così sarà ancora una volta, in una performance caratterizzata da un’atmosfera sospesa fra un passato-ombra e un presente lampeggiante e frenetico, anche grazie a scene e luci della stessa Casadei, ai costumi di Daniela Usai e all’elaborazione musicale con brani originali di Luca Vianini.