Un inverno di emergenze (artistiche) a Santarcangelo Festival. Il secondo atto del cinquantennale dal 3 al 6 dicembre

Il secondo atto del cinquantennale dal 3 al 6 dicembre

21 ottobre 2020

Sarà interamente dedicato a nuove proposte, processi in divenire e “nuovi cominciamenti” il secondo atto del cinquantennale di Santarcangelo Festival in programma dal 3 al 6 dicembre. Durante la scorsa primavera, con un programma internazionale già ultimato, la pandemia scoppiata proprio nell’anno dei festeggiamenti aveva spinto la prestigiosa kermesse italiana, apprezzata e seguita in tutta Europa, a rilanciare con una inedita edizione tripla spalmata lungo un anno intero sotto la direzione di Motus. I palcoscenici all’aperto su cui a luglio hanno brillato soprattutto artiste e artisti italiani lasciano ora posto a quelli al chiuso del Lavatoio di Santarcangelo appena ristrutturato, del Teatro degli Atti di Rimini, di Villa Torlonia di San Mauro Pascoli e del Teatro Petrella di Longiano.

Non che gli effetti della pandemia ancora in corso e delle relative restrizioni atte a contenerla non mettano ancora una volta tutto a rischio ma di rinunciare a prescindere proprio non se ne parla. “Se non si potrà realizzare – spiega la direzione – cercheremo altre strade, confidando che un’estate arriverà prima o poi a riscaldare i nostri corpi e allora ci ritroveremo uniti e danzanti… Ma un ulteriore fermo dell’attività teatrale, cosa comporterà, soprattutto per le giovani generazioni di artist* e tecnic* meno tutelat*?  Questa è la domanda: ancora ‘La Barriera’ non è stata abbattuta e… come ‘Guardiani della Notte’ restiamo vigili e pronti ad agire.”  D’altronde è proprio ai più giovani ma anche ai meno tutelati che questa seconda fase del festival vuole dare spazio. Sotto il titolo di Winter Is Coming, e senza rigide etichette generazionali, il programma ospiterà dodici artiste e artisti indipendenti o emergenti, dagli animi in rapida evoluzione, che agitano generi e codici. “Più che un Festival dedicato agli emergenti, sarà un Festival di emergenze, concepite come nuove apparizioni” puntualizzano Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande.

Cuore della quattro giorni gli spettacoli e gli eventi site-specific, molti dei quali ultimati durante residenze autunnali a Santarcangelo. Tra questi la prima nazionale di Io non sono nessuno di Emilia Verginelli, un progetto teatrale/documentario sulle relazioni che si creano all’interno di una casa famiglia, GLI ALTRI لخرین di Corps Citoyen per la regia di Anna Serlenga, uno spettacolo in divenire che interroga la nostra eredità coloniale, Virtual Studies for a Dark Swan dell’etiope Selamawit Biruk, una coreografia trasmessa attraverso una residenza digitale da Nora Chipaumire per il Festival B-Motion e rivisitata nella cornice del progetto Boarding Pass Plus Dance. Tra danza e live concert si muove PA.KO doble di Paola Stella Minni & Konstantinos Rizos, un duo italo-greco basato in Francia, mentre in Folk Tales, prima coreografia di Gloria Dorliguzzo il palcoscenico diventa una scacchiera/campo di battaglia per due danzatrici in lotta con lo scorrere del tempo. In Immagina un paesaggio eroico il collettivo internazionale basato in Grecia Nova Melancholia rilegge le lettere dal carcere di Rosa Luxemburg attraverso una composizione scenica dal forte impatto visivo, mentre Romantic Disaster dei Madalena Reversa crea un cortocircuito tra romanticismo e cambiamento climatico. Infine, sarà presente al Festival con uno speciale djset il duo icastico ANKKH con HY.P.E.R., giovani artisti visivi e performativi che incarnano “un nuovo movimento di esseri mutat* risvegliat* e androgin*”.

 

Aspettando luglio 2021, l’edizione invernale regalerà anche un piccolo assaggio di A School with a view, un programma internazionale creato in collaborazione con alcune importanti istituzioni formative europee per riflettere sul ruolo delle scuole di arti performative. In questa cornice, da IUAV arriva il collettivo Extragarbo con due spettacoli, Rovinati di Leonardo Schifino, una ricerca investigativa su una serie di strani eventi la cui imprevedibilità degenera in un club allucinatorio e Call Monica dell’omonimo gruppo, una riflessione sullo sguardo come costruzione e vettore di potere a partire dal corpo femminile in scena; Pankaj Tiwari performer indiano da DAS Theatre di Amsterdam, dopo il suo recente Art of Walking, curerà uno spazio speciale a Santarcangelo e Simon Beatens, artista e curatore diplomato al KASK di Gent, presenterà per la prima volta in Italia Liquid Dreams, una performance sul nostro ossessivo rapporto con il digitale, dove il video sostituisce l’attore. Due gli incontri pubblici previsti, curati rispettivamente da Motus e Chiara Organtini e dedicati al teatro indipendente e al confronto tra compagnie caratterizzate da un “meticciato culturale”. A quest’ultimo parteciperà da remoto anche Piersandra di Matteo, direttrice artistica del festival bolognese Atlas of Transitions Biennale in programma quasi in parallelo (dal 2 al 7 dicembre) e con cui Santarcangelo ha istituito un ideale gemellaggio sulla base di visioni convergenti.

Santarcangelo Festival è realizzato grazie al Comune di Santarcangelo di Romagna e Comuni di Rimini, Longiano, Poggio Torriana, San Mauro Pascoli e sostenuto da Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Regione Emilia-Romagna, Camera di Commercio della Romagna, Visit Romagna. Il Festival è partner di BE PART e Create to Connect → Create to Impact, progetti sostenuti dal programma Europa Creativa della Commissione Europea.