- Data di pubblicazione
- 20/07/2022
- Ultima modifica
- 28/08/2024
Viaggio a Macondo. Tra un atto e l’altro omaggia Márquez
Dal 21 al 23 luglio e dal 28 al 30 luglio a Villa Salina
Chi ha letto Cent’anni di solitudine conosce bene Macondo, immaginaria cittadina nella Colombia caraibica in cui Gabriel Garcìa Márquez ha ambientato il suo romanzo più celebre. Ma in realtà Macondo, con ogni probabilità ispirato ad Aracataca, paese natale dell’autore, è anche il titolo di una raccolta di racconti e appunti pubblicata in precedenza, in cui lo scrittore aveva già abbozzato un mondo popolato di personaggi indimenticabili, fantasmi e rimpianti, tra piantagioni di banane abbandonate. Macondo, quindi, non è solo un luogo: è l’universo immaginifico in cui prende vita la letteratura di Márquez. A questo universo, prima ancora che alla vicenda della famiglia Buendia, rende omaggio l’edizione 2022 di Tutto il Mondo è un Teatro, progetto di regia collettiva ideato ormai sette anni fa dall’Associazione Culturale Tra un atto e l’altro e dedicato all’incontro tra la scena e i grandi classici della letteratura.
La nuova produzione, intitolata appunto Macondo, andrà in scena come sempre nella magnifica cornice di Villa Salina a Castel Maggiore, nella forma di una mise en espace con live electronics in due episodi: dal 21 al 23 luglio il primo e dal 28 al 30 il secondo, con repliche alle ore 21.00. Novità di quest’anno, oltre alla doppia puntata, è il coinvolgimento di Tita Ruggeri e Elena Natucci, che si uniscono per la prima volta allo storico ensemble, quest’anno composto da Maurizio Cardillo, Fabrizio Croci, Oscar De Summa, Angela Malfitano e Gino Paccagnella, affiancati dalla collaborazione drammaturgica di Mario Giorgi.
“Attraverso le vicende di una delle famiglie pioniere della terra raccontata da Márquez – spiegano gli artisti – si indaga l’evoluzione del sociale e dell’umano: dai primitivi insediamenti fino alla costruzione di un ordine e una politica che corrompono la natura, l’essere umano e, inevitabilmente, il loro rapporto. I temi della fine, della rovina e della degenerazione emergono dal racconto di morti ridicole e banali, che portano a riconoscere la fragilità dell’esistenza e, dunque, il suo immenso valore. Da qui l’incontro con la solitudine dell’individuo, indagata non solo attraverso la letteratura ma anche con la lente di un oggi che, tra guerre ed epidemie, ha accentuato tale condizione rendendola manifesta ed evidente. In un’alternanza di parole, immagini e sonorità, si affrontano dunque questioni universali che, declinate al presente, si rivelano particolari e urgenti; un modo per riflettere insieme sul senso del nostro vivere e sul peso dell’abitare in un mondo sempre più complesso, sfaccettato e isolato”.
Macondo fa parte di Bologna Estate 2022 ed è una produzione di Tra un atto e l’altro, con il sostegno di Unione Reno Galliera, Comune di Castel Maggiore, Regione Emilia – Romagna, Comune di Bologna e Città metropolitana di Bologna.