Viaggio nella #BlackBox. Benvenuti a ROBOT 11

Il 25 e 26 ottobre a Bologna

23 ottobre 2019

Scavallato il decennale, ROBOT si proietta nel futuro e ha già il sapore di un festival destinato a costruire la storia, anche perché le sue antenne intercettano ed esplorano la più bruciante e ineludibile delle questioni sociali, politiche e personali del presente: il rapporto con la tecnologia. L’undicesima edizione della rassegna bolognese di musica elettronica e arte digitale apre i battenti nella Sala Maggiore della Ex GAM, dove lo scorso anno aveva fissato il quartier generale, con una due giorni, il 25 e 26 ottobre, dedicata al concetto di #BlackBox. La parola, presa in prestito dalla cibernetica, racconta di un rapporto complicato con un la tecnologia che pervade la nostra quotidianità, la semplifica e l’asfissia allo stesso tempo, facendoci sprofondare sempre di più in una scatola regolata da meccanismi opachi che subiamo (spesso) più di quanto utilizziamo.

“In questa nuova era oscura – scrivono Daniele Gambetta e Andrea Zanni, autori del manifesto di ROBOT 11 – tutto diventa opaco: algoritmi, scienza, tecnologia, finanza sono processi impersonali e incomprensibili per definizione, azionati e guidati da intelligenze non umane, che viaggiano a velocità, frequenze e secondo schemi con i quali non riusciamo più ad interfacciarci”. Del rapporto estremamente complesso e perturbante che intratteniamo con informazioni e prodotti culturali si parlerà durante i giorni del festival durante incontri e conferenze organizzate in collaborazione con RiFestival e AftER Festival – futuri digitali. Tra questi anche un panel dedicato ad esplorare il concept di ROBOT 11 insieme agli autori del manifesto del Festival.

Il vero cuore di ROBOT batte però sempre nel mondo della musica, che rimane protagonista assoluta del festival, con live performance, dj set e spettacoli audio video. Tra gli ospiti più attesi del 25 ottobre c’è una vecchia conoscenza della manifestazione, il produttore spagnolo John Talabot, maestro di set ipnotici che arriva a Bologna con Leon Vynehal, produttore e dj britannico unanimemente apprezzato per la cura del dettaglio nelle sue produzioni house, deep house e downtempo. Accanto ai loro set si dispiegano le sonorità psichedeliche fra rock ed elettronica del duo israeliano Red Axes, ovvero Dori Sadovnik e Niv Arzi, e i set della londinese Moxie, aka Alice Moxon, veterana di NTS Radio, che da anni presenta le sue selezioni dietro alle console dei più importanti club e festival mondiali. Tra gli altri ospiti internazionali sono attesi poi Badsista, ovvero Rafaela Andrade, attivista politica protagonista della scena queer, Dj, MC e producer brasiliana, Tolouse Low Trax, progetto solista di Detlef Weinrich, gestore e resident dj del Salon Des Amateurs di Dusseldorf, celebre per i suoi set fuori dagli schemi. Ad aprire la serata, invece, l’esordiente Corgiat, vincitore della terza edizione dello Jaeger Music lab, e Filibalou, della scuderia bolognese di Mint Sound.

Il secondo giorno di ROBOT vedrà invece alternarsi il live del bolognese Alessandro Cortini, artista prolifico membro dei Nine Inch Nails, che presenta a Bologna il suo nuovo lavoro solista Volume Massimo, uscito a settembre per la Mute Records (stessa etichetta dei Depeche Mode), e quello di Curses, producer di stanza tra Berlino e New York City, che unisce il rock all’electro e disco. Ritorno in grande stile per Andrew Weatherall, una vera icona della musica made in UK, che stavolta avrà al suo fianco una squadra di giovani DJ emergenti come l’eclettico olandese Interstellar Funk, la produttrice britannica nata da una famiglia con origini ghanesi, russe e tedesche Afrodeutsche, e Batu, fondatore della Timedance Record. Sul versante degli spettacoli Audio Video arrivano poi Lei, (No) Innocence e la performance Queering the Digital Space di Guenter Råler, mentre una speciale sala ambient (Sala Opium), con una selezione curata da Quarto Mondo, sarà a disposizione dei visitatori durante entrambe per offrire al pubblico un’oasi di relax.

Il festival si concluderà, nella notte del 26 ottobre, con un party finale nel nuovo spazio DumBO (inaugurato proprio in quest’occasione), con un programma d’eccezione che vede tra gli ospiti il bolognese Dj Rou, i pionieri della scena acid house 808 State con una première nazionale in esclusiva versione live, il trio The Comet Is Coming che viaggia fra cosmic jazz ed elettronica da club e infine Donato Dozzy, dj e produttore romano detto “Il professore”, storico resident del Brancaleone di Roma, e nel biennio 2004 -2006 del Panorama Bar di Berlino, che chiuderà la serata con una selezione che spazia dalla dub alla techno più acida.

ROBOT Festival è organizzato dall’Associazione Culturale Shape, e patrocinato e sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Bologna.