Visioni di città. Ecco Danza Urbana 2022

Dal 7 all’11 settembre a Bologna

10 agosto 2022

Settembre, per tradizione, è tempo di Danza Urbana. Dal 7 all’11 settembre a Bologna arriva la ventiseiesima edizione del primo, pioneristico festival italiano che ha portato danza e arti performative fuori dagli spazi deputati, diretto da Massimo Carosi. Protagoniste della kermesse sono la danza d’autore e la coreografia internazionale in dialogo con luoghi storici e d’arte, periferie, spazi poco conosciuti. Con la danza, insomma, si ridisegna la città offrendone visioni alternative, plurali, inconsuete.

Cuore di Danza Urbana è infatti fin dagli esordi il concetto di riconciliazione con i luoghi, di libertà della fruizione dello spazio pubblico e delle performance. Ma all’attenzione agli spazi e al site specific, si unisce l’intergenerazionalità di artisti e pubblici. Segni distintivi anche di questa edizione che animerà piazze, palazzi e quartieri di periferia con quattordici appuntamenti in dieci diverse location, dai luoghi storici del centro città, ovvero Piazza Maggiore e Piazza San Francesco, a quelli meno conosciuti della periferia urbana: Villa Ghigi, il DumBO di Via Casarini e Piazza Lucio Dalla, all’interno dell’ex-mercato ortofrutticolo della Bolognina. Nel corso delle varie giornate di festival si vedranno lavori di coreografi affermati e di giovani astri nascenti.

Tra gli ospiti ci sono infatti Virgilio Sieni con Satiri, nuova produzione che vede in scena i danzatori Jari Boldrini e Maurizio Giunti accompagnati dalla musica di Johann Sebastian Bach eseguita dal vivo al violoncello da Naomi Berrill: “una danza per dermatoglifi che tracciano l’aria e una sintassi che sembra riferirsi all’embrione del gesto che incontra il suo simile riconoscendolo diverso e amico” (10 settembre), Fabian Thomé con Moi Je, spettacolo vincitore del Primo Premio al 33° Certamen Coreogràfico de Madrid (8 settembre), Gil Kerer con Concerto for Mandolin and Strings in C Major by Vivaldi, una performance che incarna una danza adulta, giovanile e infantile in cui musica e danza vengono percepite come celebrazione, come uno spazio di libertà, di semplicità, di virtuosismo, di intimità e amicizia (8 settembre), Fabrizio Favale con The Rose Alien Tour, un tributo a tutte quelle forme dell’esistenza diverse dalla nostra, alle presenze leggere in cui il confine fra il corpo e il circostante è sempre incerto (7 e 10 settembre); e poi si vedranno ancora lavori di Irene Russolillo, Masako Matsushita, Alessandra Ferreri, Matteo Sedda, Joshua Vanhaverbeke, Luna Cenere, insieme a quelli degli artisti selezionati da Danza Urbana all’interno del progetto Dancescapes (Pablo Girolami, Lorenzo Morandini, Elisa Sbaragli, Silvia Dezulian e Filippo Porro), nato nel 2021 e dedicato allo sviluppo di azioni a sostegno della danza urbana.

Molte le attività collaterali, tra le quali una Conversazione su cultura de-colonizzata e afrofuturismo (con Viviana Gravano, Irene Russolillo, Luca Brinchi e Karima 2G, un incontro con gli artisti che hanno partecipato al progetto CRISOL Africa sul rapporto tra danza, comunità (con Mapate Sako, Iliyes Triki e Antoine Danfa, Irene Russolillo), la presentazione del progetto AMINA da parte del suo curatore Fabio Acca, con la proiezione dei video di Alessandro Carboni e di Maurizio Saiu/Daniela Cattivelli e l’incontro-testimonianza sui percorsi di ricerca coreografica nel paesaggio Bodyscape (con Lorenzo Morandini e Elisa Sbaragli), moderato da Emanuele Regi. Tutti gli appuntamenti sono in collaborazione con Dancescapes Academy, parte del progetto Dancescapes.

Danza Urbana 2022 è realizzato grazie al sostegno di MiC Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna e fa parte di Bologna Estate 2022.