“while we are here”. La 54esima edizione di Santarcangelo Festival tra attivismo politico e arte

Dal 5 al 14 luglio

09 maggio 2024

Dialogare con la realtà sociale e politica, tenere gli occhi aperti su quello che accade nel mondo, immaginare nuove prospettive di coesistenza: è questo l’orizzonte di senso e di pratiche in cui viaggia Santarcangelo Festival sotto la direzione di Tomasz Kirenczuk, da poco riconfermato come direttore artistico della kermesse fino al 2026. Tra spettacoli e performance nella 54esima edizione dello storico festival dedicato al teatro e alle arti performative, tra i più noti e apprezzati in Europa, trovano allora ampio spazio forme inusuali, come rave, cerimonie funebri e pratiche decoloniali. Ritualità mediate dallo sguardo di artiste e artisti significativi per la scena performativa italiana e internazionale, ma anche da figure emergenti alle quali Santarcangelo riserva sempre un posto importante. “Mentre siamo qui – spiega Kirenczuk, ci sono circa 180 conflitti armati in corso. Mentre siamo qui una persona su sei vive in un’area di conflitto attivo. Mentre siamo qui in molti paesi del mondo l’aborto è vietato e l’omosessualità è punita con la morte. Mentre siamo qui i rifugiati muoiono in mare, sulle montagne e nei boschi. Mentre siamo qui, l’economia predatrice continua a speculare sull’ambiente e sui paesi più poveri, aumentando il divario economico della popolazione”.

While we are here, così s’intitola questa edizione, vuole quindi riflettere sul presente, lanciando lo sguardo ben oltre i nostri confini, domandandosi appunto “cosa succede mentre noi siamo qui”. Nel programma, che sarà presentato in dettaglio a fine mese, spiccano molte proposte interdisciplinari e la presenza di artisti e artiste che arrivano in Italia per la prima volta. A fare da fil rouge il loro stare al crocevia tra arti performative e cambiamenti sociali. Accanto ai grandi nomi internazionali della performing art come Dalila Belaza, coreografa francese che indaga il dialogo tra danze rituali e astrazione, Rébecca Chaillon, regista e performer francese originaria della Martinica già nel programma di Santarcangelo 2023 quest’anno con un nuovo lavoro realizzato insieme a Sandra Calderan, e Michelle Moura, coreografa brasiliana residente a Berlino già ospite a Santarcangelo nel 2018, troviamo l’artista belga Lisa Vereertbrugghen, che conduce la sua ricerca tra suono e danza techno hardcore, Samuli Laine, da Helsinki, che porta la sua pratica artistica sul crinale tra cura, arte e performance, e Marvin M’toumo che con il suo lavoro supera le distinzioni tra teatro, danza e moda.

L’attivismo politico e l’arte si incrociano in molti modi nel programma della 54esima edizione di Santarcangelo Festival: nel lavoro dell’artista polacca Agata Siniarska, della coreografa e attivista lituana Agniete Lisickinaite, e di Bruno Freire coreografo originario di São Paulo in Brasile. L’esame critico del mondo, in particolare la sfida alle strutture coloniali e razziali, è il cuore del lavoro degli artisti brasiliani Davi Pontes e Wallace Ferreira. Ancora dal Brasile, ma di stanza a Ginevra, Catol Teixeira, già ospite a Santarcangelo nel 2022 e nel 2023: le sue coreografie hanno molteplici influenze, dal circo alla danza classica attraversando l’estetica queer. La ricerca sul corpo è al centro del lavoro del giovane danzatore e coreografo lituano Lukas Karvelis, del coreografo e danzatore svizzero Baptiste Cazaux e della performer, regista e coreografa ucraina Nina Khyzhna. La reazione del corpo a diverse forme di violenza e costrizione sociale è invece il filo conduttore per l’artista lituana, residente a Ginevra, Anna-Marija Adomaityte.

Tra le proposte italiane Stefania Tansini, premio UBU 2022 nella categoria “miglior performer under 35”, il duo Panzetti / Ticconi, con un lavoro sulla ritualità del gesto, Sara Sguotti e Arianna Ulian, per una ricerca che unisce poesia e movimento, Parini Secondo, gruppo di performer romagnole la cui coreografia sublima tendenze pop. Il lavoro sull’iconografia, collegato al nostro tempo, è alla base della ricerca di Giovanfrancesco Giannini, Fabio Novembrini e Roberta Racis, ma anche della nuova proposta di Claudia Castellucci, Leone d’Argento alla Biennale di Venezia nel 2020, e di Valentina Medda, artista interdisciplinare la cui pratica si snoda tra immagine, performance e interventi site-specific.

Lo sguardo sul mondo, al centro delle tematiche del Festival, verrà approfondito dalle visioni di due artiste e due artisti in condizione di esilio in Europa: Francisco Thiago Cavalcanti (Brasile / Portogallo), Irkalla (Iraq / Francia), Eisa Baddour (Cipro) e Liryc Dela Cruz (Filippine / Italia), la cui presenza è possibile grazie al lavoro collettivo del network In Ex(ile) Lab. Continua poi anche quest’anno la progettualità di FONDO, network dedicato alla creatività emergente, con la restituzione al pubblico dei lavori di Vashish Soobah e di Elena Rivoltini. Non mancheranno come sempre gli esiti dei laboratori Let’s Revolution! / Teatro Patalò e non-scuola del Teatro delle Albe, frutto di quattro mesi di lavoro con i ragazzi e le ragazze delle scuole medie e superiori di Santarcangelo.

Santarcangelo Festival è realizzato dall’associazione Santarcangelo dei Teatri grazie al Comune di Santarcangelo di Romagna e Comuni di Rimini, Longiano, Poggio Torriana, San Mauro Pascoli, sostenuto da Commissione Europea, Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Visit Romagna, Camera di Commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini e dai partner Gruppo Hera, Gruppo Maggioli.