Un invito al teatro no limits

L’accesso alla cultura è un diritto di tutti. Per garantirlo e accrescere la fruizione del patrimonio culturale da parte di spettatori non vedenti, ipovedenti e non udenti è nato “Un invito al teatro no limits”. Traduttori professionisti e attori realizzano supporti audio descrittivi e sopratitolaggi per permettere ascolto e percezione visiva.

Il progetto “Un invito al teatro no limits”, così come si presenta oggi, è il risultato dell’evoluzione di “Un invito al teatro” della Provincia di Forlì-Cesena, cofinanziato dalla Regione Emilia-Romagna tramite la L.R. 37/94. Questa iniziativa nasce a fine 2006 nell’ambito del Coordinamento provinciale dello spettacolo, pensato per promuovere la cultura teatrale. In origine, il progetto prevedeva la realizzazione di un ‘cartellone unico’ per i teatri diffusi nel territorio forlivese, con l’obiettivo di avvicinare il pubblico agli spettacoli rappresentati perlopiù nei teatri meno capienti.
Nel 2011 il progetto cresce in ambizione e struttura e diventa “Un invito al teatro no limits”: cartellone trasversale di spettacoli teatrali audiodescritti e sopratitolati, con l’obiettivo di promuovere l’inclusione sociale e culturale per tutti, utilizzando le tecniche dell’audiodescrizione e della sottotitolazione.

L’audiodescrizione rende ‘visibili’ i particolari silenziosi degli spettacoli teatrali: gli spettatori sono dotati di cuffie wireless collegate alla sala di regia, dalla quale un attore professionista guida gli utenti lungo lo sviluppo narrativo visuale dello spettacolo. Il testo è preparato in anticipo e si integra perfettamente con il copione teatrale, senza mai sovrapporsi ai dialoghi e alla colonna sonora.
La sopratitolazione, visibile attraverso appositi schermi posizionati al di sopra del palcoscenico in modo tale da essere ben visibili a tutti e da non disturbare la messa in scena dello spettacolo, traduce i dialoghi evidenziando le intonazioni del tono di voce. I testi che scorrono descrivono inoltre i dettagli sonori e musicali, in modo tale da restituire il significato delle opere.

Il progetto è realizzato dal Centro Diego Fabbri di Forlì con il DIT (Dipartimento di Interpretazione e Traduzione) dell’Università di Bologna – sede di Forlì e la Sezione Provinciale di Forlì-Cesena della UICI, (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) per permettere alle persone non vedenti, ipovedenti e non udenti, di assistere agli spettacoli teatrali.