Welcome LUCY! Un nuovo festival di arti performative “technologically oriented”

Dal 2 all’8 dicembre a Bologna e Forlì

30 novembre 2022

Si chiama Lucy ed è un nuovo festival multidisciplinare “technologically oriented”, nel senso che ibrida cultura umanistica e sapere scientifico, invitando il pubblico a scoprire le frontiere più avanzate del contemporaneo. A organizzarlo è la Compagnia Sblocco 5, che ha voluto mettere in comunicazione due città della nostra regione, Forlì e Bologna, creando un ponte culturale che dal 2 all’8 dicembre mette in circolo le idee e le sperimentazioni. Il nome – spiegano le direttrici artistiche Ivonne Capece e Micol Vighi – si ispira a Lucy, la madre dell’umanità, l’ultima generatrice comune di umani e scimpanzé, un anello di congiunzione tra ciò che siamo stati e ciò che potremmo essere. L’obiettivo del festival è proprio quello di tracciare un’indagine sulla storia della psicologia umana dall’alba dell’umanità attraverso performance sonore, experience, spettacoli di teatro e danza ad alto impatto immersivo, incursioni nell’arte visiva, conferenze e workshop che mischieranno ricordi arcaici, passato storico e futuro mitico, attraverso il propagarsi dell’uso della tecnologia, per indagare l’impatto che l’essere umano ha sul mondo e sulla sua specie”.

Si parte il 2 dicembre (ore 20.30), al Teatro Testori di Forlì, con lo spettacolo Frankenstein proprio di Sblocco5, con la regia di Ivonne Capece, un lavoro di teatro immersivo con una forte componente di video, ologrammi, cuffie wireless e utilizzo della Binaural Dummy Head, innovativo microfono a forma di testa umana che riproduce il suono a 360° con effetti di realismo fantasmagorici, per una originale versione del Frankenstein di Mary Shelley tutto al femminile, che mescola romanzo e ricordi della vita dell’autrice. Si prosegue poi con il Talk che vede protagonista Dirk Neldner, direttore artistico del progetto europeo PLAY-ON New storytelling with immersive technologies di cui lo spettacolo Frankenstein fa parte.

Lo stesso palco il 3 dicembre ospita LUCY EXPERIENCE Performance in 3 Ritmi. Il progetto si apre con Chasing di Simone Arganini/Compagnia Collettivo Cinetico, spettacolo di danza contemporanea con sensori di movimento sul corpo del danzatore, in grado di attivare luci e audio. Si prosegue con I’m not what I am, lettura performativa multimediale su Otello di Shakespeare in cuffie wireless dell’attore e regista Michele di Giacomo. Conclude la giornata Conversio/esodo, estratto video da Orestea Agamennone/Schiavi/Conversio, sull’Orestea di Eschilo riletta da Anagoor.

Il 4 dicembre il Festival fa tappa per l’intera giornata al DAMSLab di Bologna con il progetto LUCY IN THE SKY: esperimenti per la scena futura. Si inizia al mattino con Turn on your ears – il teatro in podcast un progetto di Altre Velocità dedicato all’audiodramma contemporaneo. Nel pomeriggio si presenta invece Gradi di Libertà. Corpi, algoritmi e creatività progetto di Matteo Casari, un esperimento artistico-scientifico tra danzatori, programmatori, robot e pubblico su Creatività e Robotica. Si comincia con una conferenza con Matteo Casari e Cinzia Toscano che descrivono l’esperimento che seguirà. A seguire il coreografo Carlo Massari illustra lo Step2: l’esperienza dei performer nei tre giorni di lavoro. Allegra De Filippo, componente del team che conduce la sperimentazione sulle coreografie sviluppate da un algoritmo all’Università di Bologna, offrirà uno spaccato sul campo dell’AI & creativity. Si conclude con Grado di libertà n.2 L’esperimento, un esperimento col pubblico, appunto, in cui trenta danzatori dell’Accademia di Alta Formazione Internazionale Anfibia guidati dal coreografo Carlo Massari di C&C Company si confronteranno con “rivali” Robot sul piano della creatività.

Il 7 dicembre si torna poi al Teatro Testori di Forlì dove la compagnia ravennate ErosAntEros presenta LIBIA, il nuovo spettacolo tratto dall’omonima opera di graphic journalism di Francesca Mannocchi, reporter di guerra, e Gianluca Costantini, artista-attivista. A seguire Mirage/Forse una città, installazione con performance vocale di Collettivo ADA che presenta una pillola del suo nuovo progetto, una performance multimediale divisa in tre moduli indipendenti, tre percezioni urbane deformate, tre miraggi sul tema della città. L’ultima giornata, 8 dicembre, sempre al Testori, è in scena Dux Pink, spettacolo della Compagnia Sblocco5, regia e interpretazione di Ivonne Capece: Monologo con interazione video su 4 donne del fascismo, Clara Petacci, Edda Ciano, Margherita Sarfatti e Rachele Guidi, a 100 anni esatti dalla Marcia su Roma. A seguire Party del corpo Vol. 2: video-performance di Massimiliano Briarava a partire dalle Metamorfosi di Ovidio, performer e riprese degli studenti dell’Istituto Salvemini. Si chiude con un talk con l’artista su memoria, mito, tecnologia e nuove generazioni e con il drammaturgo Federico Bellini sul ruolo delle nuove scritture per la scena in tempi di contaminazioni tecnologiche.

Il Festival si realizza con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, il Patrocinio Comune di Bologna e Comune di Forlì, Dipartimento delle Arti Università di Bologna; in partnership con Elsinor Centro di Produzione Teatrale / Teatro Giovanni Testori; in collaborazione con: Play-On new storytelling with immersive technologies, DAMSLab La Soffitta, DAR, Altre Velocità, CROSS Alta Formazione autori/attori, C&C Company, Anfibia, Art Factory International, Leggere Strutture Factory, ITCS Gaetano Salvemini Casalecchio di Reno, Museo di Palazzo Poggi Bologna, Fondazione Gualandi a favore dei sordi.