- Data di pubblicazione
- 09/01/2024
- Ultima modifica
- 09/01/2024
Una lacerante ossessione. In scena a Modena l’Otello di Verdi con la regia di Nunziata
L’11 e 14 gennaio al Teatro Comunale
Un capolavoro assoluto della lirica e un grande cast di interpreti: al Teatro Comunale di Modena l’11 e il 14 gennaio (rispettivamente alle 20 e alle 15.30) è di scena un nuovo allestimento dell’Otello di Giuseppe Verdi, la penultima opera del Maestro di Busseto, celeberrimo dramma lirico in quattro anni su libretto di Arrigo Boito, basato sull’omonima tragedia shakespeariana, che debuttò al Teatro alla Scala di Milano il 5 febbraio 1887. Lo spettacolo è una coproduzione Teatro Municipale di Piacenza, dove ha debuttato lo scorso dicembre, Teatro Comunale di Modena, Teatro Valli di Reggio Emilia, Teatro Coccia di Novara e Teatro Sociale di Rovigo. Maestro concertatore e direttore è Leonardo Sini, alla guida dell’Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini, del Coro del Teatro Municipale di Piacenza preparato da Corrado Casati e delle Voci bianche del Conservatorio Nicolini istruite da Giorgio Ubaldi. A firmare la regia è invece Italo Nunziata, con le scene di Domenico Franchi, i costumi di Artemio Cabassi e le luci di Fiammetta Baldiserri.
Una “tragedia di tutti i tempi e di tutte le epoche”, la definisce Nunziata, che in questo allestimento è “ambientata anche per i costumi e gli oggetti negli ultimi decenni del 1800, quasi ad evidenziarne, laddove possibile, la natura di dramma borghese dello svolgersi dell’azione e del sentimento”. Al centro del dramma com’è noto c’è la gelosia, che nella regia è vista come una prigione, “che piega le gambe, toglie il sonno, arrovella i pensieri, una stanza chiusa dalla quale è possibile uscire solo con l’annientamento totale della causa di questa lacerante ossessione”. E anche lo spazio scenico della tragedia è infatti “uno spazio chiuso, fatto di pareti di rame ossidate dal mare o dal passare del tempo. Una sorta di spazio prigione che, pur aprendosi verso l’esterno, ha sempre del di fuori una visione non naturale o oleografica, ma straniante e suggestiva”. A dar voce e corpo ai grandi personaggi dell’opera un cast di grandi artisti come il tenore Gregory Kunde, interprete di riferimento per il ruolo di Otello, il soprano Francesca Dotto al debutto nella parte di Desdemona, e il baritono Luca Micheletti come Jago. Al loro fianco Antonio Mandrillo (Cassio), Andrea Galli (Roderigo), Mattia Denti (Lodovico), Alberto Petricca (Montano), Sayumi Kaneko (Emilia), Eugenio Maria Degiacomi (Un araldo).
Per chi vuole saperne di più, l’11 gennaio alle 18 torna l’appuntamento con Invito all’opera, incontro di presentazione in collaborazione con gli Amici dei Teatri Modenesi che ospiterà come relatore il giornalista Alberto Mattioli.