- Data di pubblicazione
- 08/09/2025
- Ultima modifica
- 08/09/2025
Colpi di scena. Un focus sul teatro contemporaneo a Forlì
Il lavoro dell’artista, l’amore e la sessualità nelle loro declinazioni contemporanee, narcisismi, abissi e resilienze dell’essere umano. Sono solo alcuni dei temi che percorreranno la terza edizione di COLPI DI SCENA – Sguardo nel Contemporaneo, un festival diretto da Claudio Casadio e Ruggero Sintoni e organizzato da Accademia Perduta/Romagna Teatri – Centro di Produzione Teatrale e ATER Fondazione, con il Comune di Forlì e il sostegno della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. Un appuntamento prezioso che ogni due anni porta in vari spazi di Forlì il meglio della scena emergente e della sperimentazione teatrale italiana, regalando a pubblico e operatori l’opportunità di incontrare una ricca e ragionata selezione di temi, tendenze e linguaggi del presente. L’appuntamento è dal 22 al 25 settembre con ben 16 nuovi titoli — 11 tra anteprime e prime nazionali – dislocati tra Teatro Diego Fabbri, Piccolo, Testori, ExATR e Felix Guattari, con una trasferta al Teatro Masini di Faenza. Accanto alla rassegna degli spettacoli, un incontro pubblico sul tema Lavoro teatrale, oggi (a cura di Renata M. Molinari) e un osservatorio critico guidato da Michele Pascarella aprono un dialogo con artisti e pubblico.
Si comincia il 22 settembre, al Testori, con Misurare il salto delle rane, nuova produzione di Carrozzeria Orfeo. Scritto da Gabriele Di Luca, che firma anche la regia con Massimiliano Setti, lo spettacolo racconta tre donne di generazioni diverse, unite da un lutto opaco, che si specchiano tra smarrimenti e resistenza in una dark comedy dal passo teso. All’ExATR si vedrà poi Uno spettacolo italiano di Niccolò Fettarappa e Nicola Borghesi, un lavoro che guarda dentro il mestiere dell’artista, intrecciando autobiografia e cronaca del presente per interrogare condizioni e precarietà del teatro oggi. Al Felix Guattari, E di tutti i volti dimenticati di Masque Teatro affida a Eleonora Sedioli il corpo a corpo con un “demone” interiore: un ritratto che incide nella materia del vuoto e del desiderio di essere. In serata, al Diego Fabbri, arriva in anteprima nazionale La diva del Bataclan, scritto e diretto da Gabriele Paolocà con Claudia Marsicano e Gabriele Correddu (musiche di Fabio Antonelli), uno spettacolo che affronta il tema delle false vittime degli attentati del 2015: un’allucinazione musicale sul confine scivoloso tra verità, celebrità e social.
Martedì 23 settembre si apre all’ExATR con Several Love’s Requests: attraverso l’osservatorio delle videochat maschili, la performance indaga desideri romantici ed erotici e ribalta stereotipi con sguardo spiazzante. Al Testori debutta Scatenare incendi, testo di Pier Lorenzo Pisano: tre generazioni di donne si misurano con colpa, memoria e possibilità di andare avanti, primo capitolo del progetto Nelle puntate precedenti. Al Piccolo, La fame. La parabola dell’uomo che fece tutto per amore porta la nuova produzione accademia-perduta: Alberto Fumagalli (in scena con Chiara Liotta, regia con Ludovica D’Auria) disegna una coppia al limite, tra bene e male, bellezza e crudeltà. Si torna poi al Diego Fabbri con Circo Paradiso, nel quale Agnese Fallongo, Tiziano Caputo, Adriano Evangelisti e Raffaele Latagliata raccontano, con ironia e poesia, due grandi artisti circensi oggi anziani e il senso di una vita passata sotto i riflettori.
Mercoledì 24 settembre, al Ridotto del Fabbri, l’incontro Dialoghi sul lavoro teatrale, oggi guidato da Renata M. Molinari accende un confronto aperto su pratiche e prospettive del settore. Nel pomeriggio, al Fabbri, Bovary di Manifatture Teatrali Milanesi re-immagina l’eroina di Flaubert con la regia di Stefano Cordella: ribellione e inquietudine contro la mediocrità borghese, tra desiderio e disincanto. Al Piccolo, Bianco di bestfriend_teatro riunisce Giuseppe Tantillo e Valentina Carli: due anime che si incontrano in reparto oncologico cercano un futuro possibile, tra concretezza dei corpi e speranza. Poi il Testori ospita De/Frammentazione di Dramma Assoluto – con Incursioni a Latere di Io Epico ovvero Una Storia di Impossibilità: il testo di Fabio Pisano, diretto da Michele Segreto, segue due amici, una moglie e un figlio che non arriva; un “didascalista” prova a tenere insieme finzione e verità. In serata, al Masini di Faenza, Avere una brutta natura, scritto e interpretato da Gioia Salvatori (per Cranpi) disegna con cinismo e precisione le manie di protagonismo dell’essere umano.
Giovedì 25 settembre si apre al Felix Guattari con Ombrelloni: testo di Iacopo Gardelli, in scena Lorenzo Carpinelli, musiche dal vivo di Giacomo Toschi; dal fittizio stabilimento Kursaal affiorano ossessioni, piccole bugie e grandezza popolare delle estati italiane. Al Testori, invece, Vibro d’amore del Collettivo Clochart usa la danza per attraversare amore e sessualità nelle persone con disabilità, spazzando via preconcetti con delicatezza e forza. Al Piccolo, Pasta madre di Stivalaccio Teatro — su testo di Sara Allevi — rende omaggio alla tenacia delle donne nella Roma della dittatura, tra guerra e occupazione, intrecciando memoria privata e Storia. Si chiude al Diego Fabbri con J.T.B.: Lorenzo Garozzo e Massimiliano Burini tracciano una parabola sul culto della celebrità e sul vuoto relazionale, come una tragedia moderna sull’iper-produttività che isola.
Gli spettacoli sono tutti a ingresso gratuito fino a esaurimento posti.