- Data di pubblicazione
- 27/08/2020
- Ultima modifica
- 31/08/2020
Per la maggiore età Gender Bender si regala un’edizione estiva en plein air. Aut Out! Dal 7 al 18 settembre
Al Cavaticcio di Bologna dal 7 al 18 settembre
Gender Bender compie diciotto anni e per festeggiare la maggiore età uno tra i festival di performing arts più innovativi e coraggiosi della scena internazionale cambia le sue coordinate spazio-temporali. Complici il lungo lockdown da cui siamo reduci e le nuove condizioni a cui deve attenersi lo spettacolo dal vivo, la rassegna multidisciplinare prodotta dal Cassero LGBTI Center di Bologna anticipa la diciottesima edizione dal titolo Aut Out! – chiaro invito rivolto agli artisti , alla città e alle comunità a cogliere le sfide, a immaginare e realizzare alternative vicine al mondo che vogliamo e alle relazioni che desideriamo – a settembre, dal 7 al 18, e programma tutti gli spettacoli e i film all’aperto nel Parco del Cavaticcio attrezzato con un palco coperto.
“Stiamo leggendo il presente per pensare e inventare un futuro che rispetti le diversità, le fragilità, che presti particolare attenzione alle giovani generazioni – spiegano i co-direttori artistici Daniele Del Pozzo e Mauro Meneghelli – con il forte desiderio di tenere vivo il senso di comunità a cui abbiamo partecipato in questi anni, una comunità solidale e aperta anche nell’abitare la complessità che stiamo attraversando. Scuole, teatri, cinema sono ancora chiusi e nessuno di noi ha ancora un’idea precisa di quando e come potremo tornare a frequentarli a pieno. In attesa di ricevere istruzioni in merito, crediamo che sia un nostro preciso dovere continuare a lavorare, impegnandoci con uno sforzo di immaginazione e creatività per trasformare i limiti effettivi di questa situazione in concrete opportunità.”
Gioco forza nel programma mancherà il corposo comparto internazionale a cui siamo abituati, ma gli artisti italiani già confermati sono molti e tra questi spiccano Silvia Gribaudi, Masako Matsushita, Collettivo M_I_N_E, Daniele Ninarello, Luna Cenere e Riccardo Guratti, nomi noti del mondo della coreografia, un linguaggio carissimo a Gender Bender che negli anni ha contribuito a diffondere la cultura della danza scovando talenti e dando spazio alle espressioni più estrose e geniali. Collocandosi a settembre, subito dopo lo storico festival Danza Urbana, la rassegna offrirà così (in modo coordinato e intelligente) l’occasione di una vera full immersion bolognese nella danza contemporanea. Confermata invece la selezione internazionale di titoli cinematografici (parte dei quali verrà resa disponibile anche su piattaforme online) che entrerà in dialogo con le azioni previste dal Coordinamento dei festival italiani di cinema LGBTQ, una rete che coinvolge nove festival nazionali.
Tra i progetti speciali è già in corso Corpi Elettrici, parte di Così sarà. La città che vogliamo, promosso dal Comune di Bologna, realizzato da ERT Fondazione e finanziato dall’Unione Europea. Costruito insieme al Conservatorio G. B. Martini di Bologna, il percorso (di circa due mesi) fa lavorare insieme – su piattaforme digitali – 20 giovani studenti e studentesse dei corsi di Musica Applicata e Musica Elettroacustica del Conservatorio, coordinati dalla loro docente Daniela Cattivelli, musicista, compositrice e performer, e i 5 dancemakers del Collettivo M_I_N_E, ovvero Roberta Racis, Francesco Saverio Cavaliere, Silvia Sisto, Siro Guglielmi e Fabio Novembrini. Obiettivo: produrre 20 microdanze in video della durata di circa 2 minuti ciascuna, ognuna delle quali realizzata in stretto dialogo tra un dancemaker del Collettivo e un allievo o allieva del Conservatorio. I primi video saranno online già a partire dal 17 giugno. E sempre sul fronte delle progettualità trasversali segnaliamo anche la prosecuzione online delle proposte formativa ideate con i moltissimi partner di Teatro Arcobaleno che hanno visto coinvolti nei diversi laboratori artisti e artiste come Marta Cuscunà, Tindaro Granata, Alessandro Berti e Daria Paoletta.