- Data di pubblicazione
- 14/09/2022
- Ultima modifica
- 15/09/2022
Festival Respighi Bologna, ecco l'edizione zero
Dal 16 al 23 settembre
Sotto le Due Torri è appena nato un nuovo festival. È il Festival Respighi Bologna, il primo dedicato da Bologna al grande compositore bolognese Ottorino Respighi. Nato da un progetto di Maurizio Scardovi, la kermesse è organizzata da Fondazione Musica Insieme in collaborazione con le principali istituzioni culturali del territorio.
Con nove appuntamenti dal 16 al 23 settembre, l’edizione zero si presenta già ricca di opportunità per conoscere da vicino l’universo musicale del compositore nelle sue molteplici sfumature. “Nell’ideare il Festival Respighi Bologna – ha spiegato infatti Scardovi – ho desiderato riscoprire e rivalutare l’opera di Ottorino Respighi ma anche quella dei compositori del primo ’900 (la generazione dell’80 e non solo) che hanno contribuito con la loro opera a tenere alta la fiaccola del prestigio musicale dell’Italia nel mondo”.
Si parte il 16 settembre alle 20.30 all’Auditorium Manzoni, con un concerto inaugurale con Mischa e Lily Maisky. Sarà quindi uno dei massimi violoncellisti di tutti i tempi il primo ambasciatore del Festival, che si aprirà proprio con un brano fondamentale per Respighi, l’Adagio con variazioni. “Uno dei miei pezzi preferiti – dichiara Mischa Maiskyuna – musica meravigliosa, con quello stupendo senso per l’orchestrazione per il quale Respighi è passato alla storia. In particolare, nella parte centrale si leva un dialogo di assoluta bellezza fra il violoncello e il corno inglese. Inspiegabilmente, è un lavoro di rara esecuzione, eppure appartiene al repertorio maggiore per violoncello e orchestra, e potrebbe essere un cavallo di battaglia per molti violoncellisti. A Bologna sarà la prima volta in assoluto in cui lo presenterò nella versione cameristica, con mia figlia Lily al pianoforte”. Dopo l’unica sonata composta da Dmitrij Šostakovič per violoncello e pianoforte, altro brano-spartiacque scritto nel 1934 all’indomani degli attacchi subiti dalla censura sovietica, la seconda parte del concerto allineerà un’antologia di romanze russe, dal “Maestro” Rimskij-Korsakov a Čajkovskij a Rachmaninov.
Il festival proseguirà poi fino al concerto conclusivo con il violinista Ilya Gringolts insieme all’Orchestra del Conservatorio “G.B. Martini” diretta da Luciano Acocella. Tra gli altri eventi da segnalare il 17 settembre c’è la Giornata di Studio intorno a Ottorino Respighi curata da Piero Mioli ospitata all’Accademia Filarmonica di Bologna e gli appuntamenti con l’Orchestra Senzaspine, diretta da Tommaso Ussardi, al fianco dell’organista Andrea Macinanti nella splendida Basilica di Sant’Antonio da Padova (18 settembre), e con la Filarmonica Arturo Toscanini, di scena il 20 al Teatro Duse diretta da Sasha Yankevych. Il 19 settembre, al Foyer Respighi del Teatro Comunale, il “Concerto meccanico” Respighi suona Respighi a cura della Fondazione Franco Severi: due pianoforti Steinway dotati di un congegno meccanico Vorsetzer riprodurranno i rulli originali registrati dagli stessi Respighi e Casella e faranno da introduzione alla pièce teatrale Il Cenacolo delle Beffe, scritta e interpretata dagli studenti universitari per rievocare il clima che si respirava nella storica bottega di Francesco Bongiovanni. Il 21 settembre alle 18.15, la visita-concerto Respighi e Bologna: ricordi, arte e musica in Certosa porterà alla scoperta delle radici e del tessuto cultuale e sociale in cui nacque e si formò Respighi, e alle parole delle esperte guide di Mirarte si accompagnerà un intervento musicale a cura del Teatro del Baraccano. Da non perdere il 22 settembre la proiezione al Cinema Lumière del film La bella addormentata, di Paul Leni, musicato dal vivo da Daniele Furlati e preceduta dalla presentazione del progetto di sonorizzazione del film di Virginia Guastella, che vedrà la sua “prima” nel 2023 e rielaborerà le musiche dello stesso Respighi, che amava il cinema e ha ispirato grandi autori di colonne sonore come Morricone e Williams.
Il Festival è organizzato con il contributo di Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Ministero della Cultura