Abbado sul podio della Toscanini ospita Valeriy Sokolov

Il 22 aprile al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia

18 aprile 2023

ll giovane violinista ucraino, Valeriy Sokolov, “una coinvolgente combinazione di seta e acciaio” nelle parole della BBC, è considerato uno tra gli artisti più talentuosi della sua generazione. Lo ritroviamo, a pochi giorni dall’esibizione bolognese, con la Filarmonica Arturo Toscanini, considerata oggi tra le più importanti orchestre sinfoniche italiane, sabato 22 aprile al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia.

Sul podio della compagine regionale è il maestro Roberto Abbadodirettore musicale del Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia e del Festival Verdi di Parma, impegnato in un  programma  che propone Una barque sur l’océan di Ravel, il Concerto per violino e orchestra op. 14 di Barber e i Quadri di un’esposizione (orchestrazione Ravel) di Musorgskij. 

Une barque sur l’océan, dedicato al pittore Paul Sordes, è solo uno dei tanti pezzi per pianoforte a cui Ravel diede un suono nuovo orchestrandolo, nel 1907: in nessun caso la versione sinfonica è riuscita a oscurare quella pianistica originale, al contrario, i lavori circolano tutt’ora in entrambe le forme. Completato invece nel 1940, dopo la consacrazione internazionale segnata dall’esecuzione dell’Adagio per archi realizzata da Toscanini nel 1938, il Concerto di Barber, arricchito dalla presenza del pianoforte, è caratterizzato da un linguaggio cantabilmente neoromantico, estroverso ed immediato, fino al funambolico Moto perpetuo finale. Infine, ispirati a una mostra del pittore Victor Hartmann e scritti nel 1874,potremo ascoltare i dieci pezzi che compongono i Quadri di un’esposizione di Musorgskij, e la ‘promenade’ che segna il passaggio da uno all’altro,  uno dei capolavori più originali dell’intera letteratura pianistica, miniera di invenzioni timbriche che sembrano reinventare quasi da zero la scrittura pianistica. Nel 1922 Ravel orchestrò l’opera di Musorgskij riuscendo, con la sua capacità ineguagliata di giocare coi timbri strumentali, nell’impresa di eguagliare la potenza espressiva delle visioni musorgskiane originali.