- Data di pubblicazione
- 08/10/2025
- Ultima modifica
- 08/10/2025
Al Festival Aperto la Hofesh Shechter Company con una danza “poetica e gioiosa”
Due serate che promettono un’immersione fisica ed emotiva nel “lato notturno” del desiderio, tra ipnosi del ritmo e coralità elettrica. Il 10 e 11 ottobre al Festival Aperto di Reggio Emilia torna l’energia contagiosa della Hofesh Shechter Company, in scena al Teatro Municipale Valli con Theatre of Dreams, spettacolo poetico e gioioso definito dai più importanti media internazionali “di irresistibile bellezza”. Ancora una volta Shechter, autore e compositore tra i più riconoscibili della scena internazionale, che intreccia hip hop, danza popolare, pulsazioni “da club” e una costruzione scenica dal respiro quasi cinematografico, porterà lo spettatore, attraverso la danza, nel mondo della fantasia e dei sogni.
“La magia del teatro e della danza – spiega il coreografo – è proprio quella di permetterci di essere più in sintonia con gli altri. In questo spettacolo tentiamo di far cadere le definizioni in modo che le comunità possano mescolarsi. (…) Lo spettacolo dal vivo ci trasporta nel mondo dell’immaginazione, dove possiamo sognare, volteggiare e lasciarci alle spalle le preoccupazioni rispetto al mondo reale. Allo stesso tempo voglio che il pubblico sia cosciente del fatto che quello che vede è falso e che quello che crede di vedere è il risultato dei suoi pensieri e delle sue proiezioni. Siamo all’interno di processo di scambio attraverso l’arte e questo è, come diceva Picasso, una menzogna che ci permette di afferrare la verità”.
Theatre of Dreams è un concentrato potente, che prevede luci lampeggianti, scene di nudo integrale maschile, parti nudo femminile e musiche ad alto volume per le quali verranno messe a disposizione del pubblico dei tappi auricolari. Sul palco gli interpreti danno corpo a paure, speranze e desideri: una partitura d’insieme che fa emergere l’interazione fra poesia e realtà tipica della compagnia. La drammaturgia del suono — composta e firmata dall’autore con la collaborazione di Yaron Engler — include I Remember di Molly Drake (e l’arrangiamento di Nell Catchpole), in dialogo con il disegno luci di Tom Visser, i costumi di Osnat Kelner e la collaborazione scenografica di Niall Black; al fianco dell’artista, il direttore artistico associato Bruno Guillore.
Il ritorno di Shechter a Reggio Emilia – dopo varie presenze con la compagnia madre e con Shechter 2 (che riunisce giovanissimi e talentuosi danzatori internazionali) – conferma un legame costruito nel tempo tra il festival e una poetica che spinge sempre il movimento oltre il gesto, in quella zona in cui la danza si fa “rituale” contemporaneo. “Il nostro lavoro – dichiara il coreografo – è ispirare le persone. Voglio cambiare le vite, come è cambiata la mia”. È l’ambizione, non astratta ma del tutto incarnata, di un artista che dal 2008 ispira ed emoziona le platee internazionali grazie a un lavoro che coinvolge danzatori provenienti da tutto il mondo mescolando composizione musicale d’atmosfera ed eccezionalità fisica del movimento.