America chiama Emilia-Romagna. Molti autori “di casa” nominati per The Italian and American Playwrights Project

Votazioni online fino al 1 dicembre

18 novembre 2020

Emilia-Romagna terra di drammaturghi. A confermare una volta di più che nella nostra regione si scrivono molti testi teatrali e di buona qualità è la short list di The Italian and American Playwrights Project, progetto internazionale a cura di Valeria Orani e Frank Hentschker, che promuove la diffusione della drammaturgia contemporanea dei due paesi coinvolti. Nelle passate edizioni il progetto ha già permesso la traduzione e circolazione negli States di testi di artiste e artisti del calibro di Lucia Calamaro, Deflorian-Tagliarini, Giuliana Musso, Fausto Paravidino e altri. Adesso, tra le nomination della terza edizione figurano molti progetti proposti da autrici e autori di casa, alcuni dei quali sostenuti da finanziamenti regionali o prodotti dai teatri del territorio.

Tra i quindici lavori selezionati da una giuria italiana di esperti costituita ad hoc c’è per esempio Isabel Green di Emanuele Aldrovandi, drammaturgo e regista di Reggio Emilia, penna brillante della nuova generazione di autori, già vincitore di molti premi, tra cui il Riccione-Tondelli. E di Reggio Emilia è originario anche Alessandro Berti, autore-attore di lunga esperienza, tra i più appartati e rigorosi della scena contemporanea, presente nella short list con il suo nuovo Blind Love. Davide Carnevali, artista associato di ERT Fondazione, docente in prestigiose realtà di formazione e direttore della École des maîtres 2020-21, ha proposto invece Menelaus (il testo è stato già oggetto di una produzione ERT del 2018). A un mito dell’antichità è ispirato anche un altro testo nominato, Da Prometeo. Indomabile è la notte di Oscar De Summa, attore, regista e drammaturgo basato a Bologna, prodotto da La Corte Ospitale e tra i protagonisti indiscussi della scena teatrale degli ultimi anni. Segnaliamo poi che sono diversi gli autori e le autrici nominati passati dal Premio Riccione, alcuni da vincitori, altri come finalisti: è il caso di Tatjana Motta, Carlotta Corradi, Stefano Fortin e Cristian Gallucci. Tra i selezionati, infine, c’è anche Mariano Dammacco, fondatore della Piccola Compagnia Dammacco, formazione di casa sui nostri palcoscenici che proprio nei giorni scorsi ha deciso di stabilirsi permanentemente in una casa nel bosco vicino al Teatro Dimora di Mondaino, che da anni la accoglie in residenza creativa.

La giuria americana è al lavoro e comunicherà entro i primi giorni di dicembre la selezione dei quattro testi che durante il prossimo biennio saranno tradotti in inglese, presentati al pubblico anglofono con reading e incontri e infine pubblicati dalla casa editrice Segal Theatre Center Publication. Nel frattempo, sul sito del progetto è possibile vedere i 15 video podcast con i reading delle prime pagine tradotte dei testi finalisti e votare da casa quello che si preferisce. Il testo più votato, entro il 1° dicembre,  sarà letto a New York, presso l’Istituto Italiano di Cultura di New York, partner del progetto.