Aria d’Europa nel futuro FND/Aterballetto

Presentato il progetto triennale della Fondazione

23 marzo 2022

C’è profumo d’Europa, di futuro, di sensibilità sociale e nuove tecnologie, nella primavera della Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto. Il tutto a passo di danza naturalmente. Nel prossimo triennio sono tanti i progetti internazionali e speciali messi in campo dalla direzione generale e artistica di Gigi Cristoforetti, con un sogno all’orizzonte: diventare un Centro Coreografico Nazionale. “Che non è una compagnia più grande – spiega il direttore – ma un atelier, un centro di ricerca, nel quale allargare continuamente lo sguardo”.

Si parte, nel 2022, con due creazioni da palcoscenico sostenute da I Teatri di Reggio Emilia, all’insegna del multiculturalismo e dell’attenzione generazionale. Il 27 aprile al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia saranno presentati in prima mondiale Yeled e Shoot me, firmate rispettivamente dai due giovani coreografi Eyal Dadon e Diego Tortelli. Yeled, parola ebraica che significa “bambino”, porta in scena la riflessione che il coreografo israeliano ha condotto, insieme ai danzatori di Aterballetto, sul momento della vita in cui si arriva a perdere l’innocenza dei bambini. Il lavoro di Tortelli mette invece in un rapporto diretto di scambio i danzatori sulla scena e il pubblico in platea attraverso un gioco di seduzione, di sguardi, di sudore: “un assalto ai sensi e un’ode al corpo”.

Nel febbraio 2023 debutta invece a Parigi una serata con due grandi artisti, ovvero Angelin Preljocaj, e Rachid Ourandame assieme a un cast di settantenni, nell’ambito di un progetto internazionale (sviluppato con la Fondazione Ravasi-Garzanti di Milano, l’ASL di Reggio Emilia, l’Università di Modena e Reggio e altri partner) dedicato all’ageing e al welfare culturale. Il 2024 è invece dedicato a una coreografa straordinaria e particolarmente ricercata in questi anni, ovvero Crystal Pite, che lavorerà a due creazioni con la compagnia stabile di Aterballetto.

Uno spazio importante continueranno ad averlo le creazioni pensate per spazi non convenzionali, fuori dai palcoscenici, a partire dalle MicroDanze, progetto condiviso con Palazzo Magnani di Reggio Emilia, e con i complici di un Creative Europe. Dopo il debutto ad Atene e Bruxelles, arriverà a Reggio Emilia, passando da Castel Sant’Angelo di Roma a luglio e dai musei della città di Parigi a ottobre. Intanto dal 25 al 27 marzo è di scena Stanze\Rooms, performance site-specific itinerante concepita da Diego Tortelli (coreografo residente di FND) per il nuovo allestimento della Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia. Un omaggio a un luogo speciale della sua città natale, in un qualche modo legato all’idea di un ricordo che parte dall’infanzia, con sei danzatori e una musicista, selezionati ad hoc. Gli spettatori entreranno infatti in una relazione ravvicinata con i danzatori, accompagnati dal violoncello di Daniela Savoldi, e vivranno in modo speciale la collezione di pittura bresciana e pittura italiana, riorganizzata attraverso un nuovo percorso espositivo che va dal tardo-gotico al primo Ottocento. Intanto tra maggio e giugno prende vita MicroDanze – Urban Setting, una versione con giovani danzatori in formazione il cui senso è la partecipazione in varie città a processi di rigenerazione urbana. A Reggio Emilia si parte dai Chiostri di San Pietro, e si attraversano Piazza Casotti e via Roma, per arrivare all’ex Maffia dal sottopasso fino alle ex Reggiane, concludendo a Reggio Children. Spazio anche alla dimensione digitale con un nuovo docufilm tra arte e danza in collaborazione con la Rai, e due nuove creazioni in realtà virtuale (sempre in partenariato con RE:Lab), una a Ravenna l’8 e 9 luglio, intitolata Never Odd or Even, Virtual Dance for Real People, e una a Reggio Emilia in novembre.