Beatitudo a Bologna

La Compagnia della Fortezza è all'Arena del Sole il 30 e 31 marzo. Intervista a Armando Punzo

30 marzo 2019

Quattro anni fa  Santo Genet si era meritato applausi a scena aperta e standing ovation in una Arena del Sole in overbooking. Adesso la Compagnia della Fortezza torna a Bologna con il nuovo spettacolo, Beatitudo, ispirato all’opera di Borges: un viaggio nel sogno, alla ricerca di una felicità troppo lontana e insieme resa molto vicina dalla concretezza del desiderio. Lo si vedrà sempre all’Arena del Sole il 30 marzo alle 19.30 e il 31 marzo alle 16.

Sognare un uomo e imporlo alla realtà: le parole con cui il regista, drammaturgo e attore Armando Punzo, prendendo in prestito quelle di Borges, racconta il trentesimo anniversario dalla fondazione della Compagnia della Fortezza , la più nota e longeva compagnia di teatro in carcere, hanno il tono apocalittico delle imprese eroiche. Come quando parlava di “trasformare la materia vile in oro” e “fare buchi nella realtà” o “fare come se il mondo dovesse cominciare solo ora”. Lo stesso tono, insomma, degli ultimi spettacoli a cui ci ha abituati il demiurgo, pluripremiato maestro dei nostri giorni, in cui la rappresentazione, i dialoghi, la mimesi del quotidiano, con i suoi limiti e le sue contraddizioni tutte occidentali, saltano completamente per lasciare spazio a mondi immaginifici e visionari che forzano e trasfigurano l’immagine del carcere in cui nascono (quello di Volterra), della prigione fatta di paura e limiti che tutti ci portiamo dentro come umani, ma anche dei teatri che vanno ad abitare con decine di attori, detenuti, ex-detenuti, attrici professioniste, bambini, figuranti perché in scena si materializzi ogni volta un popolo che ne sostituisca un altro, per raccontare un’idealità e darle corpo subito, nel qui e ora del teatro.

 

 

 

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Beatitudo a Bologna. Intervista a Armando Punzo