- Data di pubblicazione
- 09/10/2025
- Ultima modifica
- 09/10/2025
Bestemmia di Teatro Valdoca: la poesia di Gualtieri tra catastrofe e incanto
“Il presente bestemmia. Desacralizza le parole dei pacifici e scalpita così forte coi suoi orrori. Ma c’è anche tanta bellezza”. Da questa tensione nasce Bestemmia, la nuova creazione di Teatro Valdoca che debutta in prima assoluta dal 17 al 19 ottobre al Teatro Bonci di Cesena. Lo spettacolo, con regia, scene e luci di Cesare Ronconi, testo originale di Mariangela Gualtieri, suono in cura a Lemmo con il canto dal vivo di Sara Bertolucci, apre le stagioni di ERT/Teatro Nazionale firmate dalla nuova governance (Elena Di Gioia/Natalia Di Iorio) ed è uno speciale site-specific per il Bonci, che apre i palchi al pubblico trasformando non solo il palcoscenico ma anche la platea in scena, mentre dal balcone ogni sera si affaccia una voce che interpella la città.
Terzo movimento del percorso triennale “correre volare pensare”, un’indagine che ha attraversato boschi e mare per riportare sulla scena un paesaggio di ferite e di incanti, Bestemmia rifiuta lo sguardo catastrofico e chiede al teatro una “testimonianza” affidata alla nudità di corpi e voci. In scena Silvia Calderoni, Eugenia Giancaspro, Mariangela Gualtieri, Nico Guerzoni, Giuseppe Semeraro lanciano “il loro dire e i loro silenzi” in quella frontalità disadorna che è cifra della casa Valdoca, storica compagnia cesenate. Il suono di Lemmo e la voce di Bertolucci attraversano la spazializzazione disegnata da Cesare Ronconi, mentre la luce (del regista con la collaborazione di Stefano Cortesi) e i costumi di Cristiana Curreli (ReeDo Lab) scolpiscono un habitat sensibile.
Ogni sera lo spettacolo inizia fuori, con un prologo dal balcone di Gualtieri che pronuncerà “le parole che in questo momento vorremmo dire alla nostra città e al mondo”, per poi abitare sala e palcoscenico grazie a un dispositivo in cui suono verso e immagine s’intrecciano e in cui immagini sonore raccolte in mesi di esplorazioni – Camaldoli, le gravine di Otranto, l’Adriatico – affiorano come memoria in atto.
Il debutto cesenate dello spettacolo (prodotto con ERT / Teatro Nazionale in collaborazione con L’arboreto – Teatro Dimora | Centro di Residenza Emilia-Romagna) è il compimento di un tragitto a tappe. Dopo il video Come cani, come angeli – primo esito del percorso, con versi di Ida Travi e con Calderoni e Guerzoni tra i protagonisti, tra l’autunno 2024 e la primavera 2025 la compagnia ha costruito una mappa di luoghi e suoni con Lemmo, Michele Bertoni e Pier Paolo Zimmermann, “indagando il paesaggio come teatro e il teatro come paesaggio”. Nell’agosto 2025, la residenza La scuola grande del bosco a L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino ha aperto per la prima volta il cantiere al pubblico, preludio alla prima al Bonci. Intorno allo spettacolo prende ora vita un progetto speciale dedicato alla città che semina altre occasioni d’incontro: prove aperte con ingressi gratuiti su prenotazione (11-12 ottobre); la proiezione del video Come cani come angeli alla Sala Cinema della Biblioteca Malatestiana con introduzione di Cesare Ronconi sul percorso triennale (18 ottobre).