Bologna Festival 2023 tra stelle mondiali, grandi orchestre e nuovi talenti

Da aprile a novembre la 42esima edizione della kermesse

11 febbraio 2023

Importanti orchestre europee, direttori da tutto il mondo, grandi interpreti e giovani promesse: questi gli ingredienti della quarantaduesima edizione di Bologna Festival che da aprile a novembre porta sotto le due Torri le sue diverse rassegne per un programma ricco in cui il repertorio incontra la contemporaneità. Le Concert des Nations, l’Academy of St Martin in the Fields, l’Orchestre des Champs-Élysées, Les Musiciens du Louvre e la nuova Peace Orchestra Project, con i loro direttori di riferimento, assieme ai pianisti Angela Hewitt, Martha Argerich, Stefano Bollani, Seong-Jin Cho, il mezzosoprano Ann Hallenberg e un eccezionale quintetto di cameristi guidati da Isabelle Faust, sono solo alcuni dei grandi ospiti di questa edizione, che apre il 2 aprile con Jordi Savall in veste di direttore, con i suoi complessi Le Concert des Nations e la Capella Reial de Catalunya, a dirigere tre diversi Stabat Mater.

Il concerto apre anche la rassegna Grandi Interpreti all’Auditorium Manzoni, che va avanti poi il 18 aprile con la pianista canadese Angela Hewitt che propone pagine di Bach, Scarlatti e Mozart, mentre il 2 maggio l’ospite atteso è Stefano Bollani con un recital dal titolo “Piano Solo”, in cui il musicista improvvisa su brani classici, jazz o pop. Il mezzosoprano Ann Hallenberg, interprete della vocalità barocca sui maggiori palcoscenici internazionali, il 9 maggio insieme al Concerto de’ Cavalieri, ensemble di musica antica fondato dal clavicembalista e direttore Marcello Di Lisa, intona arie dall’Ariodante e il Rinaldo di Händel, dalla Semiramide riconosciuta di Porpora, dal Farnace di Vivaldi e dall’Artaserse di Broschi/Hasse, mentre la leggendaria Academy of St Martin in the Fields sale sul palco il 18 maggio e collabora con il pianista coreano Seong-Jin Cho per un programma che comprende il Concerto n.1 di Chopin e il Concerto KV 414 di Mozart oltre a pagine di Haydn e Lutosławski. Philippe Herreweghe dirige invece la sua Orchestre des Champs-Élysées e il violoncellista Andreas Brantelid in Haydn e Beethoven. L’8 giugno Les Musiciens du Louvre, rinomata orchestra con “strumenti d’epoca”, insieme al loro fondatore e direttore Marc Minkowski, eseguono le ultime tre Sinfonie di Mozart, e si chiude il 5 novembre con la “Maratona Schumann” che in tre concerti vede impegnati Isabelle Faust (violino), Anne Katharina Schreiber (violino), Antoine Tamestit (viola), Jean-Guihen Queyras (violoncello) e Alexander Melnikov (fortepiano) nell’esecuzione dei grandi capolavori della musica da camera di Robert Schumann.

Giovani artisti ed ensemble esordienti sono invece i protagonisti della rassegna Talenti in scena nel Chiostro della Basilica di Santo Stefano dal 13 giugno al 3 luglio, intersecata anche stavolta alla rassegna Pianofortissimo promossa da Inedita per la Cultura. Come ogni anno ci sarà l’occasione di ascoltare il vincitore del “Premio Venezia”, assegnato nel 2022 al pianista Nicolò Cafaro. Si ascolteranno poi la violinista Giulia Rimonda che suona in duo con il pianista Josèf Mossali, il Trio Ravel, il Trio Pantoum, vincitore del “Premio Trio di Trieste” e il giovane Quartetto Leonardo. Il ritorno dalla pausa estiva è poi all’insegna di un concerto straordinario: il 4 settembre al Teatro Auditorium Manzoni, Martha Argerich sarà sul palco con la nuova Peace Orchestra Project creata da Ricardo Castro, direttore legato da lunga amicizia alla pianista argentina. “La creazione di una nuova orchestra – spiega Maddalena da Lisca, sovrintendente e direttore artistico di Bologna Festival – è un segnale di vitalità e motivo di festa e siamo orgogliosi di tenere a battesimo, ad apertura dei concerti autunnali, la prima tournée della Peace Orchestra Project che nasce nel segno della musica e della sua capacità di recupero sociale. Madrina del progetto è Martha Argerich che siederà ad una delle due tastiere presenti sul palcoscenico affidando l’altra al giovane e brillante Federico Gad Crema per l’esecuzione del virtuosistico e spumeggiante Concerto per due pianoforti di Poulenc, inserito in un programma dal grande effetto emotivo che include la significativa Sinfonia n.2 “Un mondo nuovo” di Campogrande, la Candide Overture di Bernstein e termina nell’esplosiva esecuzione della suite dall’Uccello di fuoco di Stravinskij”.

L’autunno come sempre porterà con sé il ciclo Il nuovo L’antico, con concerti dal 19 settembre al 31 ottobre all’Oratorio di San Filippo Neri. Ad aprire è l’Orchestra Calamani insieme al violoncellista Michele Marco Rossi con un programma che si divide tra brani di Salvatore Sciarrino, con una esecuzione in prima assoluta, e opere strumentali del primo Settecento italiano di Nicola Fiorenza e Leonardo Leo. Tra gli altri ospiti Laura Catrani accompagnata al clavicembalo e all’organo da Claudio Astronio, il pianista belga Jan Michiels, la violinista israeliana Nurit Stark, l’ensemble Tetraktis Percussioni insieme al clavicembalista Enrico Baiano, il Quartetto Vanvitelli, e per chiudere Francesco Cera con il suo Ensemble Arte Musica (per un concerto ospitato nella Basilica dei Santi Bartolomeo e Gaetano). Da segnalare l’immancabile ciclo dei Carteggi musicali (dall’8 al 29 marzo al Museo della Musica), approfondimenti culturali legati ai programmi della stagione concertistica con Enzo Restagno, Giovanni Bietti e Guido Barbieri.

Bologna Festival 2023 è realizzato con il contributo di Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna e un nutrito gruppo di partners.