Tra carcere e Appennino, la prima parte di Trasparenze 2022

Dal 3 al 14 maggio tra Modena, Castelfranco Emilia e Gombola

03 maggio 2022

Reduce dai fasti di Procida il Teatro dei Venti si prepara ad accogliere il suo pubblico in casa, al Trasparenze Festival che da ormai un decennio porta nel territorio modenese alcune delle più interessanti esperienze teatrali italiane del contemporaneo, con un occhio di riguardo alle tessiture possibili tra arte e comunità in ottica di creazione permanente. La prima parte della decima edizione è di scena dal 3 al 7 maggio a Modena e Castelfranco Emilia e dall’8 al 14 maggio a Gombola, sull’Appennino modenese, dove tornerà poi anche dal 28 al 30 luglio.

Si parte il 3 maggio (con repliche fino al 7) con il debutto di Odissea, all’interno della Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia. Lo spettacolo, prodotto da Teatro dei Venti in coproduzione con ERT / Teatro Nazionale, e diretto da Stefano Tè, è il risultato finale di un lavoro svolto per tre anni tra il carcere e da remoto e trasforma in teatro i diversi luoghi della struttura: il parco giardino, l’ex falegnameria, i camminamenti interni. Attori e spettatori attraversano i luoghi fisici del carcere e gli episodi della storia raccontata da Omero e da molti altri in un flusso continuo che tiene insieme corpi, linguaggi, stili diversi tra loro. Nelle stesse giornate al Teatro dei Segni va in scena Quel che resta, spettacolo del Gruppo l’Albatro prodotto dal Teatro dei Venti, progetto regionale Teatro e Salute Mentale, per la regia di Oxana Casolari, Danilo Faiulo e Francesca Figini.

Sempre dal 3 al 7 maggio il Festival torna ad abitare gli spazi urbani di Modena con un progetto di circo diffuso nel parchetto di Via San Giovanni Bosco, a cura di Teatro Necessario, con spettacoli quotidiani e installazioni, mentre le giornate si concludono con la musica, con i concerti de I Supermarket, I Molleggiati, Andy MacFarlane two man band, Zambra Mora, Camilla e i bomboloni alla crema. All’interno del Festival, al Teatro dei Segni, il 7 maggio si svolge anche la premiazione di Sognalib(e)ro, concorso letterario nazionale riservato alle Carceri che ha coinvolto 16 Istituti Penitenziari da tutta Italia.

Dall’8 maggio il Festival si sposta a Gombola per il Cantiere di creazione con artisti provenienti da tutta Italia, che porterà alla creazione de La misura umana: Suonare una città, in scena il 14 maggio per la regia di Stefano Tè, nell’ambito di Face to Faith, progetto co-finanziato da Creative Europe, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e con il contributo della Fondazione di Modena nell’ambito del progetto Abitare Utopie. Dopo il debutto italiano, il progetto di performance sarà presentato a Colonia all’interno del Sommerblut Festival, dopo una settimana di Seminario con artisti e cittadini del territorio. La giornata del 14 maggio si conclude con il concerto dei Salentrio, in collaborazione con Tarantarte.

Il Festival è organizzato da Teatro dei Venti e ATER Fondazione, con il contributo della Regione Emilia-Romagna e della Fondazione di Modena, con il patrocinio dei Comuni di Modena, Castelfranco Emilia, Polinago.