Comicità, potere, violenza: Bros di Romeo Castellucci

All'Arena del Sole di Bologna l'11 e 12 marzo

08 marzo 2022

Il titolo, Bros, sta per brothers, fratelli. “Fratelli poliziotti”, si scoprirà nel corso dello spettacolo creato da Romeo Castellucci, tra i grandi protagonisti del teatro contemporaneo europeo, storico confondatore della Socìetas, attualmente Grand Invité di Triennale Milano per il quadriennio 2021-2024. Dopo Terzo Reich, che già si confrontava con la violenza dell’ordine imposto, nella sua ultima creazione, in scena l’11 e il 12 marzo al Teatro Arena del Sole di Bologna, il regista cesenate indaga ancora una volta la natura violenta del potere. Colpito dalle forze dell’ordine dispiegate massicciamente durante le proteste dei gilet jaunes in Francia, Castellucci ha infatti realizzato un’opera che mette in scena decine di poliziotti, interpretati non da performer ma da non professionisti reclutati tramite call pubblica. Proprio questi “uomini dalla strada” sono i protagonisti assoluti di una messa in scena nella quale, senza prove, sono chiamati a svolgere compiti, “ordini” impartiti via auricolare.

Nel lavoro prevale quindi l’azione, il rispondere il più rapidamente a un ordine mettendo da parte il pensiero e il giudizio su ciò che si è chiamati a fare. Di ciò che sono chiamati a fare sul palcoscenico gli interpreti sono infatti totalmente all’oscuro prima dell’inizio dello spettacolo. Viene loro consegnata una divisa, firmano una sorta di patto in cui si impegnano a fare esattamente quanto si chiede. Ciascun “poliziotto” riceve comandi individuali per via auricolare ai quali deve obbedire in tempo reale. Naturalmente proprio il margine di imprecisione che deriva da qualche incomprensione o fraintendimento rende interessante un progetto nel quale Castellucci, con attitudine antropologica, prova a indagare fino a che punto “una persona si spinge a obbedire, quali sono i suoi limiti. Ci saranno comandi tendenziosamente confusi per cogliere la reazione l’uno con l’altro”. Lo spettacolo diventa così una meditazione sulla legge, sulla violenza, e sulla responsabilità individuale e collettiva nel nostro rapporto con l’ordine costituito.

“Le uniformi da poliziotti americani evocano la comicità del cinema muto – si legge nelle note di regia – Quella precisa iconografia convoca la Legge che prepara e innesca il dispositivo del disastro. Il comico come hard-core della Legge. Le potenzialità comiche – che inevitabilmente qui si scatenano – curvano alfine verso una dimensione oscura e perturbante. Nella pièce la schematica determinazione dei comandi costringe a un serrato confronto con l’indeterminatezza del tempo di esecuzione che, scorrendo, reca con sé il caso e l’inesperienza; il tremore e la lotta per la fermezza. La comicità e la violenza, l’una il sembiante dell’altra”.

 

La produzione, internazionale, vede coinvolti, oltre a Societas: Kunsten Festival des Arts Brussels, Printemps des Comédiens Montpellier 2021, LAC Lugano Arte Cultura, Maillon Théâtre de Strasbourg – Scène Européenne, Temporada Alta 2021, Manège-Maubeuge Scène nationale, Le Phénix Scène nationale Pôle européen de création Valenciennes, MC93 Maison de la Culture de Seine- Saint-Denis, ERT Emilia Romagna Teatro Italy, Ruhrfestspiele Recklinghausen, Holland Festival Amsterdam, V-A-C Fonda-zione, Triennale Milano Teatro, National Taichung Theater, Taiwan