Il domani è negli occhi dei piccoli. La XIX edizione di Visioni di futuro, visioni di teatro

Dal 14 al 20 marzo a Bologna

10 marzo 2022

Il futuro del mondo passa anche dall’arte, ed è nello sguardo delle bambine e dei bambini, piccoli spettatori di oggi. Lo sa bene Visioni di futuro, visioni di teatro…, il Festival internazionale di arti performative per la prima infanzia organizzato da La Baracca-Testoni Ragazzi di Bologna che dal 2004 porta sotto le Due Torri spettacoli, esperienze e riflessioni da tutto il mondo dedicate ai bambini nei loro primi anni di vita, da 0 a 6 anni. La XIX edizione si terrà dal 14 al 20 marzo dal vivo e online su visionifestival.it, all’interno di Mapping. Una mappa sull’estetica delle arti performative per la prima infanzia, progetto di cooperazione di larga scala sostenuto dal programma Creative Europe dell’Unione Europea, di cui La Baracca è capofila e all’interno del quale sono coprodotti quattro degli spettacoli ospiti al festival. E sempre all’interno del progetto Mapping, il festival realizza la quarta edizione della mostra Il bambino spettatore, in collaborazione con Bologna Children’s Book Fair che ha raccolto 721 tavole inviate da illustratori di 65 paesi.

Il calendario come sempre ricchissimo prevede spettacoli, laboratori e incontri e si rivolge ai piccoli e alle loro famiglie, ma anche agli operatori culturali del mondo dell’infanzia. In sette giorni sbarcheranno a Bologna quattordici spettacoli che arrivano dall’Italia e dall’estero, in particolare da Cile, Paesi Bassi, Slovenia, Belgio, Danimarca, Austria e Polonia, ma anche dialoghi, storie e progetti speciali per il web, oltre performance nei nidi e nelle scuole d’infanzia. Al centro delle visioni emerge il desiderio di creazione di nuovi mondi. Si parte con Peskovnik della compagnia slovena Lutkovno gledališče Ljubljana, in cui quattro sconosciuti costruiscono un metaforico mondo fatto di granelli di sabbia. Si prosegue poi col Tam Teatromusica che in Chiaro di Terra crea un giardino in miniatura, e con Heel-Huids della compagnia belga Nat Gras dancecompany che indaga il rapporto con la pelle e i capelli durante la prima infanzia. Wacht’s Even degli olandesi De Stilte parte invece da un kit di montaggio dal quale emerge un (nuovo) mondo, mentre un viaggio verso la mitica Atlantide è al centro della nuova co-produzione de La Baracca – Testoni Ragazzi e Cada Die Teatro di Cagliari (La Baracca arricchisce il cartellone anche con il suo Cornici – Ricordi in tre atti e Storia di un armadio). I danesi del Theatre Madam Bach portano invece al festival Du er Her, viaggio nell’immaginario attraverso piccoli e grandi orizzonti sonori e brevi storie, e ancora il viaggio, ma questa volta attraverso ricordi perduti e ritrovati, è al centro di Breloque / Ricordi perduti e ritrovati di Breloque Theater Group dall’Austria. O czym szep cze las / Sussurri dalla foresta è un invito ad ascoltare le storie che la foresta vuole raccontarci portato in scena dagli artisti polacchi di Animation Theatre In Poznań & Art Fraction Foundation, mentre il parmense Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti porta a Bologna La pancia del mondo di Compagnia Rodisio, uno spettacolo sonoro e visuale ispirato alle antiche cosmogonie e alla straordinaria capacità di creazione della madre terra. Cyclo è lo spettacolo della Compañía Aranwa dal Cile, uno spettacolo che rende omaggio alle madri, ai padri e alla natura, per ringraziare i cambiamenti di tempo e spazio avvenuti fino ad oggi, che ci hanno consentito di essere qui, a costruire insieme. Gli ultimi due appuntamenti sono con il teatro italiano di Drammatico Vegetale che presenta Albero, simbolo della circolarità della vita, e Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus in scena con Quadrotto, Tondino e la Luna, in cui i due protagonisti si trovano a costruire insieme, ancora una volta, un mondo nuovo.

Novità di quest’anno è Visioni in città, un cartellone che collega molte altre realtà culturali di Bologna che già si occupano dei piccoli e Visio-ni/comuni, una partnership con i distretti pedagogici dell’Area metropolitana di Bologna, per ampliare la circuitazione degli spettacoli, le occasioni di formazione per insegnanti e le residenze d’artista all’interno dei servizi educativi nei territori coinvolti. In questa cornice si posiziona la replica dello spettacolo Cyclo all’ITC di San Lazzaro di Savena, promossa in collaborazione con la Compagnia Teatro dell’Argine. Il Protocollo Zerotreseiteatro vede coinvolti i nidi e le scuole dell’infanzia, mentre in campo internazionale si rafforza la collaborazione con i network internazionali, con un seminario co-progettato con la Rete Iberoamericana di Arti Performative per Bambini e Giovani di ASSITEJ, con YDN – Young Dance Network, che si occupa della diffusione della danza per bambini e ragazzi, in Italia e nel mondo, il Net-work Small Size e grazie al progetto Theatre & Performing Arts for Young Audiences: Building Collective Resilience (Creative Europe Networks).

 

Per favorire lo sviluppo e la diffusione delle arti performative per bambini da 0 a 3 anni il Festival promuove poi la seconda edizione del Premio Valeria Frabetti e il progetto Zero/Tre chiama Italia che incentiva il Teatro Ragazzi Italiano a produrre spettacoli per le bambine e i bambini da zero a tre anni coinvolgendo in questa edizione tre compagnie italiane, Il Teatro nel Baule (Napoli), Teatro Koreja (Lecce), Schedía Teatro (Milano). Visioni ospita inoltre la 15a edizione del prestigioso Premio Nazionale Infanzia – Piccolo Plauto. Ampio spazio come sempre è riservato a educatrici e insegnanti con undici proposte dedicate e un seminario gratuito (il 19 marzo) dal titolo Arti performative e letteratura per l’infanzia, possibili intrecci tra sistemi complessi.

Il festival è cofinanziato dal programma Creative Europe della Commissione Europea all’interno del progetto Mapping, si avvale del sostegno del Comune di Bologna, MIC – Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna e Fondazione Del Monte, e collabora con numerosi altri partner.