Don Chisciotte ad ardere. Il nuovo spettacolo corale di Martinelli e Montanari
Dal 5 al 16 luglio a Ravenna Festival
Un’intera città che si fa luogo e comunità, nell’epoca dei non-luoghi e delle comunità che si disgregano. È l’utopia che ormai da qualche anno Marco Martinelli e Ermanna Montanari rendono realtà a Ravenna, con progetti teatrali che coinvolgono centinaia di cittadini in opere corali che attraversano lo spazio pubblico, proprio come nelle sacre rappresentazioni medievali e nel “teatro di massa” di Majakovskij. E stavolta l’utopia è doppia, perché al centro del nuovo progetto triennale diretto dai due artisti c’è proprio l’archetipo insuperato dell’eroe utopista, del visionario che lotta contro i mulini a vento immaginando che si tratti di giganti dalle braccia rotanti, ovvero Don Chisciotte della Mancia, protagonista dell’omonimo romanzo di Miguel de Cervantes: uno dei personaggi più amati della letteratura di tutti i tempi, forse assieme a quello di Sancio Panza, che del cavaliere errante di Cervantes è il fedele scudiero.
Concluso il lungo lavoro sulla messa in vita delle tre cantiche della Divina Commedia di Dante, che è valso agli ideatori e tanti prestigiosi riconoscimenti anche internazionali, nella città dei mosaici centinaia di persone di tutte le età, che hanno aderito alla chiamata pubblica delle Albe, stanno già lavorando sotto la guida di Montanari e Martinelli per portare in scena la prima anta della trilogia, Don Chisciotte ad ardere. Lo spettacolo si vedrà dal 5 al 16 luglio nell’ambito di Ravenna Festival (co-produttore del progetto) con partenza da Palazzo Malagola. Proprio con questo nuovo progetto triennale ispirato all’opera di Cervantes, le Albe inaugurano infatti il loro Cantiere Malagola. Idee, luoghi e progettualità s’intrecciano. Da una parte, infatti, gli ideatori raccolgono l’eredità del Cantiere Dante e dall’altra sottolineano una forte relazione con il Centro di ricerca vocale e sonora fondato e diretto proprio da Montanari insieme a Enrico Pitozzi.
In scena con Martinelli e Montanari ci saranno tre attori storici delle Albe, Alessandro Argnani, Roberto Magnani e Laura Redaelli. Assieme ai cittadini e alle cittadine della Chiamata Pubblica rimetteranno in vita il grande romanzo di Cervantes, capolavoro del Siglo de Oro e pietra miliare del canone occidentale. Però – avvertono i registi – con i termini della narrazione rovesciati, “perché, partendo dal castello incantato per poi arrivare alla locanda, mettono in luce il dubbio, la ferita, che Cervantes ci pone sulla relazione articolata tra realtà e sogno, che ci spinge a interrogarci profondamente, e ci indica di tenere vigile l’attenzione sul sogno, sui desideri infiniti. Un prima ‘anta’, attraverso cui compiere un viaggio onirico, misterioso, individuale – come nei Misteri Eleusini, un percorso vocale e sonoro”.
Intanto, in continuità con quello che è accaduto durante il Cantiere Dante, lungo i tre anni del progetto si snoda un programma di visioni di cinema che nutre nuovi punti di osservazione rispetto al denso e controverso immaginario generato dalle erranze e amori e lotte contenuti nel romanzo-poema di Cervantes.
Abbiamo incontrato Ermanna Montanari e Marco Martinelli durante le prime prove della Chiamata Pubblica. Ecco cosa ci hanno raccontato
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- Data di pubblicazione
- 15/06/2023
- Ultima modifica
- 15/06/2023