- Data di pubblicazione
- 24/05/2024
- Ultima modifica
- 24/05/2024
Il Don Giovanni di Talevi viaggia nel tempo
Dal 26 al 31 maggio al Comunale Nouveau di Bologna
Che Don Giovanni sia l’archetipo del seduttore di ogni epoca è cosa nota. Ma che quel mito letterario, reso immortale da Mozart e Da Ponte attraverso l’opera lirica, possa oggi concretamente viaggiare attraverso spazio e tempo è un’interpretazione peculiare del regista italo-sudafricano Alessandro Talevi. Nell’idea di regia che ha messo a punto per una nuova produzione del celebre dramma giocoso settecentesco, Talevi gioca infatti sull’archetipo e sul carattere d’immortalità del Don Giovanni per portarlo davvero a spasso nel tempo sulla scena del Comunale Nouveau, dove l’opera andrà in scena in prima assoluta dal 26 al 31 maggio, con Martijn Dendievel sul podio di Coro e Orchestra del Comunale. E se le scene sono firmate dallo stesso Talevi, i costumi sono invece di Stefania Scaraggi, le luci di Teresa Nagel, i video di Marco Grassivaro e le coreografie di Danilo Rubeca.
La produzione rientra nel progetto della cosiddetta Trilogia italiana di Mozart/Da Ponte che il Teatro Comunale di Bologna ha scelto di affidare al regista italo-sudafricano – vincitore nel 2007 dell’European Opera-Directing Prize – e al direttore d’orchestra belga – premiato con il Deutscher Dirigentenpreis 2021. A fare da apripista nella scorsa stagione erano state Le nozze di Figaro, opera anch’essa ambientata da Talevi in epoca moderna. Un modo per raccontare l’eternità delle passioni che il tempo non scalfisce. Col Don Giovanni questa intuizione si fa ancora più radicale, poiché come spiega il regista “Don Giovanni è un archetipo e di conseguenza si può permettere il lusso di sedurre donne in qualsiasi secolo, attraversando il tempo e lo spazio”. Simbolicamente potrà farlo in scena attraverso una sorta di “portale del tempo”. Per Talevi il personaggio rimane “un grande mistero. Ma c’è un breve momento nell’opera di Mozart – spiega – in cui forse Don Giovanni svela il suo Io: nel secondo atto con l’aria ‘Deh, vieni alla finestra, o mio tesoro…’ si rivela fragile come un bambino, non canta solo a una donna ma a tutte le donne, ai fantasmi di tutte le donne che ha sedotto ma mai trattenuto”.
Nel cast il basso Nahuel Di Pierro nel ruolo del “dissoluto punito”, il basso Davide Giangregorio in quello di Leporello, il soprano Olga Peretyatko nelle vesti di Donna Anna, il tenore René Barbera in quelle di Don Ottavio, i soprani Karen Gardeazabal come Donna Elvira ed Eleonora Bellocci come Zerlina nelle recite del 26, 28 e 30 maggio, che si alternano rispettivamente con Vincenzo Nizzardo, Francesco Leone, Valentina Varriale, Annibal Mancini, Alessia Merepeza e Letizia Bertoldi impegnati il 29 e 31 maggio. Completano la compagine vocale Abramo Rosalen (Il Commendatore) e Nicolò Donini (Masetto). Maestro al Fortepiano è Anna Dang Anh Nga Bosacchi. L’Orchestra e il Coro – preparato da Gea Garatti Ansini – sono quelli del Teatro Comunale di Bologna.