Famiglia, scuola e ferite civili. Al via la stagione del Teatro Herberia

Dal 9 novembre a Rubiera

28 ottobre 2019

Un cartellone di stelle italiane di ieri e di oggi: si presenta così la nuova stagione del Teatro Herberia, ideata e promossa da La Corte Ospitale di Rubiera. Da novembre ad aprile i titoli in programma sono undici, con altrettanti grandi attori e narratori (o collettivi) a raccontare storie di casa nostra, interni di famiglia e ferite civili della storia recente. “Diversi sono i fili che sono stati tessuti nella composizione di questo nostro cartellone – spiega la direttrice Giulia Guerra – : da un lato la volontà di vedere, rivedere, e far scoprire alle giovani generazioni, i capolavori del passato, quegli spettacoli che hanno fatto la storia del teatro contemporaneo; dall’altro i nuovi spettacoli, quelli che si sono distinti nei festival estivi per la ricerca di nuovi linguaggi e la volontà di restituire attraverso l’arte i temi caldi e urgenti della nostra contemporaneità, fino alle nostre produzioni più recenti; infine grande spazio ai nuovi progetti, nostri o di altre compagnie ospiti, spettacoli che stanno nascendo e di cui, come è nella nostra tradizione, i nostri spettatori vedranno i primi passi”.

Intorno ad intramontabili questioni di famiglia si annodano i fili di Padre Nostro di Babilonia Teatri, che il 9 novembre porta in scena uno spettacolo sull’eterna resa dei conti tra padri e figli con Maurizio, Olga e Zeno Bercini, ma anche l’anteprima del nuovo lavoro di Mario Perrotta, seconda parte di una trilogia dedicata alle figure cardine della famiglia impreziosita dalla consulenza del noto psicanalista Massimo Recalcati. Dopo avere indagato la figura del padre, l’attore e regista sposta ora l’attenzione sulla figura materna, presentando a Rubiera (il 27 dicembre) il suo Cantiere aperto Della madre, con Paola Roscioli nel ruolo della protagonista.

Da un lungo progetto di ricerca sulle storie delle famiglie che durante la guerra in Kosovo del 1998-1999 hanno avuto un familiare scomparso è nato invece Il Dito, una produzione La Corte Ospitale, da un testo di Doruntina Basha, per la regia di Leonardo Lidi, e con in scena Elena Aimone, Noemi Apuzzo, Giulia Salvarani, Giuliana Vigogna (16 febbraio). Anche Naufragium di Sonia Antinori, con la regia di Daria Lippi, e l’attrice Silvia Gallerano, in programma il 31 marzo, racconta di un rapporto denso di contraddizioni tra una quarantenne e l’anziano padre, ormai sparito, che giganteggia nella memoria della donna come emblema di un tradimento generazionale, ovvero di una possibilità mancata: quella di un mondo di pace che quel padre aveva presagito nel guidare con fiducia un movimento studentesco.

Della complicata famiglia scolastica parla invece La Classe di Fabiana Iacozzilli e Cranpi, in scena il 23 gennaio. Lo spettacolo, diventato in breve tempo già un piccolo cult, è un docupuppets in cui gli adulti, interpretati da pupazzi, rileggono i ricordi di un’infanzia trascorsa nella “paura di buscarle” che fioriscono a partire dai ricordi personali di Iacozzilli sulle scuole elementari all’istituto Suore di carità. Sul fronte delle ferite civili della storia recente, Herberia ospita invece due grandi storie che parlano di violenza e disumanità: il 23 novembre tocca a un grande classico del teatro contemporaneo, ovvero Kohlhaas di Marco Baliani, storia di un sopruso che genera una infinita spirale di violenza, mentre il 3 febbraio Davide Enia porta in scena L’Abisso, emozionante cunto sugli sbarchi a Lampedusa.

Tra gli altri lavori in stagione arrivano poi due grandi classici, ovvero un Macbeth con la regia Serena Sinigaglia, i due assi della scena Fausto Russo Alesi e Arianna Scommegna e un nutrito gruppo di attori e attrici (1° marzo), e il Pinocchio portato in scena dal Teatro del Carretto il 20 marzo, nella forma di una onirica avventura notturna dove il giorno è recitato da lampi temporaleschi.

La stagione si conclude l’8 aprile 2020 con l’anteprima di una nuova produzione di Corte Ospitale, che segna l’inizio della collaborazione con la compagnia Oyes: The Oblomov Show. Prove di una vita tranquilla, per la regia di Stefano Cordella; ma fuori stagione il 26 marzo arriva anche Dreaming Beauty, un’installazione per un solo spettatore alla volta sulle stanze del castello incantato de “La bella addormentata”, mentre tornano anche quest’anno Le domeniche a teatro per bambini e famiglie e la stagione di Teatro per ragazzi, dedicata alle scuole del territorio, con un bel cartellone di spettacoli che vede tra gli ospiti le compangie Arearea, I Fratelli Caproni, C’art, Fratelli di Taglia e il CSS di Udine con Auschwitz, una storia di vento, spettacolo programmato in occasione della giornata della memoria.