Ferito a morte. Andò e Trevi portano in scena il romanzo cult di La Capria

Al Teatro Bonci di Cesena dal 26 al 29 gennaio

23 gennaio 2023

Un inno alla giovinezza e all’amicizia, diventato presto un classico molto amato. È Ferito a Morte, libro  cult, Premio Strega 1961, di Raffaele La Capria, che  il regista siciliano Roberto Andò, in collaborazione con il Premio Strega Emanuele Trevi, porta in scena con una una sfida: tradurre a teatro le atmosfere e le molteplici voci che popolano il labirintico romanzo ambientato a Napoli, Capri e Positano. Lo spettacolo è atteso al Teatro Bonci di Cesena dal 26 al 29 gennaio (giovedì, venerdì e sabato alle ore 21.00 e domenica alle ore 16.00).

“Come si fa a rendere questo continuo sfumare di sensazioni, ambienti, volti, voci che scolorando dall’uno all’altro s’inabissano nella luce o nella trasparenza dell’acqua del mare? – si interroga Andò – Come si fa a dar conto del sentimento con cui ci separiamo dall’intensità̀ insopportabile di ciò̀ che abbiamo vissuto, decantato dal lampeggiare insistito del ricordo? È una sfida, un azzardo forse, ma vale la pena di correrne i rischi. Per chi come me si è innamorato del teatro nella stagione in cui grandi registi come Robert Wilson e Tadeusz Kantor contestavano l’idea corrente del teatro e ne riformulavano un’altra, totalmente diversa, affidata al tempo e allo spazio, il romanzesco rappresenta la possibilità concreta di acciuffare il tema dei temi del teatro: il fuggevole”.
Ed è forse proprio questo il grande tema del romanzo: il tempo, quel continuo sfumare della vita, i momenti rarefatti in cui viene meno qualsiasi certezza e determinazione. Come ogni racconto del tempo che passa, il romanzo di La Capria, in modo del tutto originale e unico, è attraversato dai fantasmi della Storia. In questo senso è anche un libro sul fallimento della borghesia meridionale, sul marciume corrosivo del denaro, sul disfacimento della città all’unisono con chi la abita, sulla logorrea e la megalomania, sul piacere di apparire e fingersi diversi da come si è.

Durante un bombardamento nell’estate del 1943 a Napoli, il protagonista Massimo De Luca incontra Carla Boursier e nella stessa stagione del 1954 parte per Roma. La vicenda si svolge nell’arco di circa undici anni, tra questi due momenti la narrazione procede per frammenti del presente e del passato. Ogni flash è riferito a un anno diverso anche se tutti sembrano accadere nello spazio di un solo mattino: la pesca subacquea, la noia al Circolo Nautico, il pranzo a casa De Luca. Solo alla fine, negli ultimi tre capitoli, vengono quasi riassunti i viaggi di Massimo a Napoli, una città che si identifica con l’irraggiungibile Carla, con il mare e con la giovinezza.

In scena  ci sono Andrea Renzi, Paolo Cresta, Giovanni Ludeno, Gea Martire, Paolo Mazzarelli, Aurora Quattrocchi, Marcello Romolo, Matteo Cecchi, Clio Cipolletta, Giancarlo Cosentino, Antonio Elia, Rebecca Furfaro, Lorenzo Parrotto, Vincenzo Pasquariello, Sabatino Trombetta, Laure Valentinelli. Le coreografie sono di Luna Cenere, la produzione  è di  Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Fondazione Campania dei Festival, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.