Con Hokuspokus Familie Flӧz racconta la vita in fast motion

Il 7 e 8 gennaio al Teatro Bonci

04 gennaio 2023

Dalla sua prima commedia messa in scena nel 1994 Familie Flöz non ha mai smesso di stupire il pubblico con i suoi spettacoli al crocevia tra clownerie e mimo, ironia e poesia, e con le sue inconfondibili maschere sempre sproporzionate, originali e divertenti. Nel nuovo spettacolo, che dopo il debutto a Berlino sbarca in prima nazionale al Teatro Bonci di Cesena il 7 e 8 gennaio, la compagnia tedesca di teatro di figura, grande rivelazione degli ultimi dieci anni,  sperimenta qualcosa di diverso, raccontando la vita intera in fast motion, in quella che secondo il Berliner Morgenpost “è probabilmente la sua creazione più emozionante”. Lo spettacolo, scritto da Fabian Baumgarten e Anna Kistel, s’intitola Hokuspokus, un gioco linguistico ispirato all’espressione latina Hoc est enim corpus meum (Questo è il mio corpo) e per la prima volta, come spiega il regista Hajo Schüler, fondatore e direttore artistico della compagnia con Michael Vogel “gli attori, che solitamente sono nascosti dietro le maschere, sono apertamente visibili sul palco”. La storia racconta il viaggio di vita di due personaggi archetipici che si ritrovano e formano una famiglia, con le turbolenze, i colpi del destino e i bei momenti che questo percorso offre. Tutto parte da una domanda: come sarebbe un’opera teatrale che inizia con l’inizio di tutto? E soprattutto, come finirebbe? E in fondo, queste creature immaginifiche che ci assomigliano ma non sono noi, sono davvero mortali?

“Il nostro punto d’ingresso – dice Schüler – è la storia della creazione, con noi come creatori e le figure come creazioni: il pubblico sperimenta così come i personaggi vengono portati in vita, trovano la loro strada nel loro mondo, si perdono in esso e forse ad un certo punto si trovano faccia a faccia con i loro ideatori”. Hokuspokus è quindi un’occasione per immergersi nel mondo divertente e squinternato di questi artisti che hanno fatto delle maschere sproporzionate indossate in scena il tratto distintivo di spettacoli ironici e allo stesso tempo pervasi di umanità e poesia.  Al centro del palco c’è una scatola delle meraviglie che innesca il gioco fra finzione e realtà. È lo spazio vitale delle figure mascherate che si trasforma: dal paradiso alla casa di una famiglia, fino ai luoghi più diversi. Gli attori si muovono fuori e raccontano la storia attraverso la musica, la manipolazione, il linguaggio (fantastico), il canto e i suoni, le telecamere dal vivo, i disegni: costruiscono il mondo delle maschere davanti agli occhi del pubblico, in uno spettacolo che regala magia, riflessione e immancabile divertimento.