Kassandra a Opening Show Case Italia

Dal 24 al 27 ottobre all’Arena del Sole

21 ottobre 2024

In Italia abbiamo imparato a conoscerlo solo negli ultimi anni, con spettacoli di successo come El Bramido de Düsseldorf, visto a Vie Festival nel 2019, ma anche in altri contesti di prestigio particolarmente attenti alla nuova drammaturgia. Eppure, nel giro poche stagioni, funestate peraltro dalla pandemia, Sergio Blanco, drammaturgo e regista teatrale franco-uruguaiano si è subito imposto nel panorama nazionale come uno dei più interessanti artisti del presente. I suoi testi, pubblicati da Cue Press, affascinano per la capacità di mescolare fiction e non fiction con uno stile del tutto personale. Con la tecnica dell’autofiction, il drammaturgo si racconta infatti in tutti i suoi lavori pur non essendo mai realmente in nessuno di questi, portando il pubblico a chiedersi continuamente se ciò che si vede in scena sia accaduto davvero o meno. Dal 24 al 27 ottobre all’Arena del Sole di Bologna, nell’ambito di Opening Show Case Italia, c’è una nuova occasione di incontrare la sua pluripremiata scrittura, grazie a Kassandra, un adattamento dell’omonimo testo di Blanco (produzione ERT / Teatro Nazionale). A portarlo in scena l’attrice e cantante Roberta Lidia De Stefano, diretta da Maria Vittoria Bellingeri.

Il testo, scritto nel 2009, è nato passeggiando per le strade di un’Atene in piena crisi economica. Da qui l’autore crea un ponte tra glorie passate e declino presente, attingendo alla mitologia greca e facendo rivivere alla protagonista del suo testo le stesse sorti della sacerdotessa Cassandra, le cui parole profetiche restano drammaticamente inascoltate. L’eroina di Blanco fugge dalla guerra di Troia e si rifugia cercando di sopravvivere in una nuova realtà. Come la donna del mito, Kassandra, pur nella marginalità, rivendica con determinazione la propria esistenza e il “diritto alla Verità”: i suoi monologhi toccano temi quali l’intolleranza per la cultura del diverso, la lotta di classe, il mancato riconoscimento dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale. “Dare ascolto a Kassandra – affermano Maria Vittoria Bellingeri e Roberta Lidia De Stefano – significherebbe assumersi il rischio di abbandonare il pensiero comune, ci imporrebbe di agire fuori dalle comode logiche di potere da salotto. Kassandra chiama dunque ad un agire coraggioso, pericoloso, autentico, che costa fatica. Il suo aver deciso di “esserci” è scelta drammatica, importante, rischiosa. La sua potenza sta nel suo essere testimonianza”. Nell’adattamento di Bellingeri e De Stefano la protagonista non agisce soltanto in termini di denuncia verbale, ma lotta con il proprio corpo, ostentando una personalità fluida, “in transito”, e comunicando attraverso un uso elementare della parola, un “esperanto”, a tutti comprensibile.