- Data di pubblicazione
- 21/06/2023
- Ultima modifica
- 21/06/2023
La Città dei Miti. Una trilogia “metropolitana” del Teatro dei Borgia
A Bologna dal 27 giugno al 2 luglio
Da oltre dieci anni Il Teatro dei Borgia attraversa spazi e città per portare il teatro nel mondo, per “disturbare” la vita ordinaria con il teatro e con l’arte, per illuminare luoghi e persone che restano in ombra, non visti, scegliendo eroi che vivono ai confini, nei sobborghi, nelle periferie. È quello che accade in un progetto iconico della compagnia fondata da Gianpiero Borgia e Elena Cotugno, La Città dei miti, una trilogia che incontra lo spazio urbano attraverso i miti di Eracle, Medea e Filottete, un lavoro poetico metropolitano che pone l’attenzione sull’umanità emarginata all’interno delle città. Dal 27 giugno al 2 luglio, Mismaonda ospita l’intero progetto a Bologna nell’ambito del cartellone di Bologna Estate, cercando le ambientazioni giuste in luoghi di senso come la mensa della Caritas, la Casa di riposo per artisti e operatori dello spettacolo Lyda Borelli, e la Casa di comunità Porto Saragozza – Corte Roncati – Azienda Usl di Bologna.
Le opere intrecciano miti antichi a indagini di carattere sociale, come in Eracle l’invisibile, con Christian di Domenico, un lavoro liberamente ispirato alla narrazione euripidea del mito di Eracle, che dunque racconta la “tragedia della paternità”, narrando però di un uomo come tanti, un buon padre di famiglia, un marito felice, la cui vita inciampa in un evento imprevisto e si sgretola facendolo precipitare nel declino economico. L’indagine sociale di Teatro dei Borgia riguarda quindi i “forgotten men” e le vicissitudini economico-finanziarie nelle quali inciampano i genitori separati. Filottete dimenticato vede invece in scena Daniele Nuccetelli, ed è la storia di un malato di demenza condannato all’isolamento a causa del suo stato. Tra i malati afflitti da solitudine d’abbandono, Teatro dei Borgia concentra la propria indagine sui pazienti affetti da demenza a corpi di Lewy, una sindrome simile all’Alzheimher caratterizzata forti manifestazioni di dolore fisico prive della corrispondenza fisiologica: insomma, da un dolore incomunicabile e per gli altri irrilevante, come la piaga di Filottete. L’originale Medea per strada vede infine Elena Cotugno nei panni di una Medea contemporanea, una giovane migrante finita malgrado la sua volontà in un giro di prostituzione.
Nei giorni infrasettimanali gli spettacoli andranno in scena simultaneamente e sono fruibili come opere a sé stanti, ma è sicuramente una bella opportunità poter vedere nel weekend (1 e 2 luglio) l’intera trilogia sotto forma di “maratona”, in successione, partendo dallo spettacolo su Eracle per poi proseguire con Filottete e terminare con Medea.