La Fanciulla del (far) West apre la Stagione Lirica del Comunale di Bologna

Dal 24 al 30 gennaio al Comunale Nouveau

23 gennaio 2025

Mancava dalla scena bolognese da trentacinque anni, cioè dal 1989, e adesso sarà proprio l’opera “western” di Puccini, una storia di amore, redenzione e conflitto morale, a inaugurare la Stagione 2025 del Teatro Comunale di Bologna. Dal 24 gennaio, anche in diretta su Rai Radio3 (e in replica il 26, 28, 29 e 30 gennaio) il sipario del Comunale Nouveau si alzerà su una nuova produzione de La fanciulla del West, opera pucciniana rappresentata per la prima volta al Metropolitan di New York nel 1910. La regia è di Paul Curran, e sul podio torna Riccardo Frizza, direttore musicale e artistico del Donizetti Opera Festival, che affronta il titolo per la prima volta e che sarà nuovamente impegnato nel teatro felsineo la prossima primavera con Un ballo in maschera di Verdi.

Il regista scozzese, californiano d’adozione, descrive l’opera come una “storia di resilienza e redenzione”, sottolineando il ruolo di Minnie, protagonista femminile, donna forte e indipendente, che lotta per salvare l’uomo che ama, usando astuzia e determinazione: “Minnie è una figura straordinaria, più vicina alle donne di Ibsen e Čechov che a quelle di Mozart o Verdi”, afferma Curran. Questa prospettiva si riflette anche nella scelta di ambientare la vicenda negli anni Venti del Novecento, un periodo storico in cui la moda e la società stavano abbracciando nuove libertà. “Vediamo Minnie padrona del proprio mondo e del proprio corpo, in un contesto che riflette un’epoca di rivoluzione culturale”, aggiunge il regista.
Frizza definisce invece La fanciulla del West come “un’opera di svolta per Puccini, enigmatica, sperimentale anzi rivoluzionaria nella tecnica compositiva, nella drammaturgia, nell’orchestrazione, nell’ideazione di un ambiente miracolosamente western e infinitamente pucciniano. La protagonista femminile, Minnie, è, per la prima volta in Puccini, non vittima ma redentrice in un’opera nella quale la tematica centrale è proprio la redenzione”.

Curran aggiunge anche  un tocco hollywoodiano alla messa in scena, ispirandosi al mito del Far West e al suo revival contemporaneo: “L’opera americana di Puccini ci immerge nella California selvaggia della corsa all’oro, mescolando la maestosità dell’opera italiana con l’estetica ruvida e autentica del western. Temi come avidità, sopravvivenza e redenzione continuano a parlarci oggi, come dimostrano recenti serie e film di successo”.

Il cast è guidato dal soprano Carmen Giannattasio nei panni di Minnie, affiancata dal tenore Angelo Villari (Dick Johnson/Ramerrez) e dal baritono Claudio Sgura (Jack Rance). Nelle repliche del 28 e 30 gennaio, Ann Petersen, Amadi Lagha e Gustavo Castillo si alterneranno nei rispettivi ruoli. La scenografia e i costumi sono firmati da Gary McCann, con luci curate da Daniele Naldi.

Completano la compagine vocale Paolo Antognetti come Nick, cameriere della “Polka”, Nicolò Donini come Ashby, agente della compagnia di trasporto Wells Fargo; nelle vesti dei minatori Francesco Salvadori (Sonora), Dario Giorgelè (Sid), Cristiano Olivieri (Trin), Paolo Ingrasciotta (Bello), Orlando Polidoro (Harry), Cristobal Campos Marin (Joe), Paolo Maria Orecchia (Happy), Yuri Guerra (Larkens); Zhibin Zhang è Billy Jackrabbit, indiano pellirosse, Eleonora Filipponi è Wowkle, la donna indiana di Billy, Francesco Leone è Jake Wallace, cantastorie girovago, Kwangsik Park è José Castro, meticcio della banda Ramerrez, ed Enrico Picinni Leopardi e Pasquale Conticelli si alternano per la parte di Un postiglione. L’Orchestra e il Coro – preparato da Gea Garatti Ansini – sono quelli del Teatro Comunale di Bologna.