- Data di pubblicazione
- 22/03/2024
- Ultima modifica
- 22/03/2024
A L’Altro Suono spira il vento del sud. Al via l’edizione 2024 del Festival
Dal 14 maggio al 25 luglio a Modena
Dall’elettronica ai suoni dal mondo, mescolando generi, stili e culture musicali in una line up all’insegna del crossover. Dal 14 maggio al 25 luglio si alza il sipario sulla nuova edizione de L’Altro Suono, il Festival organizzato dalla Fondazione Teatro Comunale di Modena. L’appuntamento è tra il Teatro Comunale Pavarotti Freni e il Cortile del Melograno dove si tiene la programmazione estiva. Ma c’è anche una novità: due concerti al Parco XXII Aprile che allargano il festival a un pubblico ancora più ampio. Gli appuntamenti estivi proseguiranno inoltre, come gli scorsi anni, in piccoli centri dell’Appennino con uno spettacolo di danza, una riduzione operistica e un trekking musicale. Fil rouge di questa edizione sono i Suoni dal Sud, con musiche e culture di origini diverse da Africa, Stati Uniti, Sud America e dal Mediterraneo.
Si comincia con Irene Grandi e lo spettacolo Io in Blues (14 maggio, Teatro Comunale Pavarotti-Freni) omaggio ai grandi del genere e delle sue tante derivazioni, dal soul, al rap, al jazz, al rock, al funk con brani di Etta James, Otis Redding, Pino Daniele, Battisti, Mina e naturalmente tanti successi originali dell’artista. Il 16 maggio (Teatro Comunale) il Festival presenta uno spettacolo di musica elettronica nel contesto di Modena Città UNESCO delle Media Arts: una doppia serata con un progetto in prima assoluta della cantante giapponese Hatis Noit con le installazioni ipertecnologiche di Akasha, alias Riccardo Franco-Loiri, e con Marina Herlop, compositrice, cantante e pianista catalana che si esibisce in trio con acrobazie vocali aliene, musica carnatica dell’India meridionale e composizioni chimeriche. Il 21 giugno al Parco XXII Aprile si ascolterà l’ensemble Atse Tewodros Project, collettivo di musicisti tradizionali italiani ed etiopi guidato da Gabriella Ghermandi, con Maqeda, progetto dedicato alle figure femminili della cultura africana. Sempre al Parco XXII Aprile, domenica 23 giugno si ascolterà AYOM in Sa.Li.Va, una band multiculturale guidata dall’affascinante cantante e percussionista Jabu Morales che presenta un viaggio musicale sulla rotta della diaspora africana attraverso l’Atlantico, fra Brasile, Angola e Capo Verde.
Dall’11 luglio i concerti si terranno al Cortile del Melograno, presso l’Istituto “A. Venturi” (via dei Servi, 21); primo appuntamento con L’odore delle mandorle amare, una lettura musicata da Gabriel García Márquez, con l’attore Alessio Vassallo e la chitarra di Giacomo Bigoni che eseguirà brani dalla letteratura sudamericana di Heitor Villa-Lobos, Astor Piazzolla, Miguel Llobet e Agustín Barrios. Il 14 luglio sarà la volta dell’Italian Saxophone Quartet, gruppo guidato da Federico Mondelci, in un concerto che spazia dall’Aria “Sulla quarta corda” di J. S. Bach alle Sonate di Gioachino Rossini, dalla Spagna di Pedro Iturralde al jazz di George Gershwin e Scott Joplin. Giovedì 18 luglio sarà la volta di Lezioni di tenebra, speciale concerto che unisce alla musica di Couperin i testi biblici del Libro di Geremia, affiancando voci liriche a cantori sacri di tradizione cristiana, ebraica e musulmana. La parte strumentale è affidata agli strumentisti de L’Arte dell’Arco, ensemble attivo da trent’anni nell’ambito della musica antica e fra i più accreditati in contesto europeo, guidati da Federico Guglielmo, tra i più importanti violinisti internazionali nel campo della musica antica. Canti de la dimenticanza ci porterà il 21 luglio nel sud Italia, a Napoli, con l’idea antologica e unitaria di un arco di musica napoletana che spazia dalle villanelle cinquecentesche alle arie dell’opera buffa, dalle melodie ottocentesche alla canzone popolare. Un programma arrangiato da Roberto De Simone e interpretato da un ensemble con strumenti tradizionali che comprende, oltre alla voce di Raffaello Converso, plettri, archi e chitarre. Si chiude il 25 luglio con Bach Academy, iniziativa nata dal progetto Europa Creativa “European Music Trails” che vedrà a Modena un gruppo di giovani musicisti eccellenti da tutta Europa per una settimana di studio guidata dal direttore Mario Sollazzo. Il workshop si concluderà con il concerto a Modena, con musiche di Johann Sebastian Bach, per proseguire al Festival di San Donat, in Francia e a Lipsia nel mese di novembre. Nel contesto del medesimo progetto, si potrà visitare al Melograno anche un’interessante mostra itinerante dedicata al legame tra danza e musica e sul movimento delle idee in Europa in rapporto alla musica di Bach.
Oltre agli spettacoli, il Festival presenta come ogni anno Dentro Le Note, ciclo di incontri collaterali nato dalla collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia e a partire dal 2022 con il Centro Stranieri del Comune di Modena. In programma incontri interculturali che coinvolgono le diverse persone e comunità con background migratorio e che sono da tempo integrate in città. Per il terzo anno consecutivo, la rassegna dedica anche un incontro ai progetti Europa Creativa attivati dal teatro in contesto internazionale. Tra gli appuntamenti: Viaggio col rebetiko: Smirne Modena solo andata, incontro dedicato alla musica rebetika e alla diaspora dei Greci di Smirne con racconti, musica e danza tradizionali e una mostra con le opere di Yesim Hatapkapulu; La musica ci ha fatto incontrare, racconto di tre coppie – le mogli italiane e i mariti originari del Perù, del Marocco e del Senegal – accomunate dalla musica come origine delle loro unioni.